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Giacomo Rota (Cgil): "A Catania chiuse quasi 5mila imprese, con mafia e usura a rischio economia"

07 maggio 2021 | 19.43
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Giacomo Rota, segretario della Cgil etnea
Giacomo Rota, segretario della Cgil etnea

"A Catania in quest’anno di pandemia hanno chiuso quasi cinque mila imprese. Abbiamo di fronte una condizione difficilissima in tutti i settori legati al turismo, al commercio e ai trasporti". Lo denuncia il segretario della Cgil etnea, Giacomo Rota. Intervistato dall’Adnkronos, il sindacalista ricorda come "l’aeroporto di Fontanarossa e’ intorno al 75% di voli in meno. Il settore della ristorazione vive una vera e propria tragedia".

"Abbiamo una condizione delle famiglie - evidenzia ancora Rota- che già vivevano ai limiti della povertà che adesso li vedono sprofondare in quest’ultima. Abbiamo un ceto medio ulteriormente impoverito che fa la fila alla Caritas". "Questa - ammonisce il leader del Cgil etnea- e’ la condizione di Catania oggi e se non si trova un miglioramento nei prossimi mesi, tutto tenderà a peggiorare. E se dovesse esserci lo sblocco dei licenziamenti dal prossimo 31 giugno -dice Rota- non oso pensare cosa potrà accadere per quanto concerne la ‘stabilita’ sociale di questa città".

"Catania - prosegue il sindacalista- ha dei ‘fondamentali’ gravissimi come numeri economici perché la crisi pandemica sulla precedente crisi economica mai risolta". "Vivere di espedienti nelle grandi città, soprattutto in momenti di crisi,non e’ una novità. Molta gente - sottolinea Rota- ha cercato di tirare avanti con espedienti e per come ha potuto nell’assenza colpevole dello Stato e delle istituzioni".

"Attenzione però - precisa- la mafia e l’usura sono un’altra cosa. La mafia con l’usura si vuole prendere le aziende. Gli usurai vogliono ‘conquistare’ aziende lasciate a se stesse da un sistema creditizio che funziona veramente male".

"Questo e’ grave -rileva Giacomo Rota- come e’ grave vivere di espedienti. Io non lo giustifico. Ma qui c’è un problema che riguarda più complessivamente la tenuta economica se vediamo che le banche chiudono i ‘rubinetti’ e gli usurai che li aprono finanziati dalla mafia". Il segretario della Camera del Lavoro di Catania fa notare quanto "questo deve farci capire come il tessuto economico imprenditoriale cittadino possa diventare preda delle mafie in un frangente difficile come quello pandemico che stiamo vivendo". 

"La Cgil - ricorda infine Rota- denuncia tutto questo dal giugno dello scorso anno e ne abbiamo contezza con i nostri ‘sensori’ che si attivano nel profondo della società, abbiamo confidenze, a volte sporadiche a volte continue, di imprenditori e piccole imprese individuali in difficoltà che sono state per così dire mal ‘consigliate’". "I nostri tanti compagni e compagne presenti nei quartieri cittadini - conclude- raccolgono il disagio di questa città che e’ gravissimo...".

(di Francesco Bianco)

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