Per le Awp, in contrazione sia la rete vendita sia gli apparecchi. Stabili le Vlt. In calo anche gli occupati del settore

Rapporto CGIA Mestre e As.Tro: il settore dei giochi in Italia, focus su apparecchi con vincita in denaro e online

Rapporto CGIA Mestre e As.Tro: il settore dei giochi in Italia, focus su apparecchi con vincita in denaro e online
18 ottobre 2025 | 08.55
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“Il dibattito pubblico sul gioco è spesso influenzato da logiche di parte e sconta la carenza, se non addirittura l’assenza, del supporto rappresentato dalla conoscenza e dalla disponibilità di dati obiettivi. Questa circostanza ha alimentato un’immagine errata sul gioco, il più delle volte negativa”. E’ quanto ha sottolineato l’avv. Isabella Rusciano (As.tro-Confindustria SIT – DATA ROOM) durante l’evento di presentazione dello “Studio sul settore dei giochi in Italia 2024 – focus su apparecchi con vincita in denaro e online”, realizzato dalla CGIA Mestre in collaborazione con As.Tro

“Ci siamo convinti che, avvalendoci degli strumenti che il nostro ordinamento ci mette a disposizione e facendo leva sul nostro ruolo di corpo intermedio, avremmo potuto contribuire in qualche modo a colmare il gap con la conoscenza, raccogliendo e analizzando i dati sul settore del gioco. Quasi a voler aggiungere controprove ad un processo sommario che ha visto coinvolto il gioco pubblico in tutti questi anni.

Partendo dal consolidamento della nostra collaborazione con CGIA Mestre e dalle altre nuove collaborazioni che sono nate con Tutela Digitale, il nostro partner tecnologico, o stavano nascendo con l’Università di Bologna o EKG, una sorta di data room americana, abbiamo creato un percorso a cui abbiamo dato continuità e struttura, creando una vera e propria data room.

Oggi disponiamo di un dataset solido, ricco di dati e potenziale analitico, ma soprattutto ampie prospettive di sviluppo. Tuttavia, la fase che ci attende richiede di valorizzare e veicolare al meglio questo patrimonio informativo. Va proprio in questa direzione l’obiettivo di approdare su ogni piattaforma di comunicazione pubblica e social, partendo da X.

Non solo per diffondere in maniera più capillare, funzionale ed efficace i contenuti prodotti da Data Room, ma soprattutto per informare efficacemente il dibattito pubblico e replicare ad eventuali contenuti falsi o strumentalizzati. Questi sono i nuovi progetti di Data Room che prenderanno avvio a partire dal 2026, sempre insieme ai nostri partner di Cgia Mestre e Tutela Digitale”, ha concluso.

Nel 2024, la raccolta dell’intero settore del Gioco Lecito ha raggiunto l’ammontare di 157,4 miliardi di euro, le vincite sono state pari a 135,8 miliardi di euro, e la spesa dei giocatori è stata pari a 21,5 miliardi, di cui 11,5 miliardi sono andati all’erario e 10 miliardi alla filiera (fatturato). E’ quanto si legge nel rapporto elaborato da CGIA Mestre in collaborazione con As.Tro

La crescita della raccolta nel periodo 2021 – 2024 è stata del 42% rispetto al 2019 ed è spiegata totalmente dall’aumento del Gioco online. Infatti, nel medesimo periodo questo è aumentato di oltre 1 volta e mezza (+153%), mentre il Gioco fisico non ha ancora recuperato i livelli del 2019 (-12%). All’interno di questo quadro di sintesi, si possono rilevare andamenti differenziati che sono il sintomo di nuove tendenze di mercato.

Guardando alle tendenze del Gioco online, si vede che, sebbene nel medesimo periodo (2019 – 2024) siano cresciute tutte le tipologie di gioco, la crescita dell’intero comparto online può essere spiegata quasi interamente (per il 95%) da tre tipologie di gioco: le Slot online (la cui crescita è pari al 53% della crescita dell’online), i Giochi di carte organizzati in forma diversa dal torneo (28%) e i giochi a base sportiva (14%).

Nel Gioco Fisico tre tipologie di gioco registrano un trend di crescita: Lotto e Lotterie (+18% sul 2019), i Giochi a Base Sportiva (+33%) e il Bingo (+1%); Tuttavia, i loro andamenti positivi non sono sufficienti per controbilanciare il rilevante calo, sia in termini assoluti (-13,9 miliardi) che in percentuale (-30%), delle AWP/VLT; più lieve la perdita per i Giochi numerici a totalizzazione (-0,6%) e per quelli a base ippica (-3,8%).

Dopo il forte impatto negativo del biennio pandemico, il comparto degli apparecchi con vincita in denaro ha confermato alcune tendenze di contrazione. Nel 2024 si è registrata una ulteriore riduzione della rete di vendita, con la scomparsa di circa 3.000 apparecchi AWP e 1.100 esercizi commerciali rispetto al 2023, consolidando un calo di 16.000 apparecchi rispetto al 2019 (-6,3%) e di oltre 8.400 esercizi (-14,4%). Contrazione che interessa in maniera prevalente la rete degli esercizi “generalisti” (bar, tabacchi, edicole, ristoranti etc.). La raccolta complessiva degli apparecchi con vincita in denaro è scesa ancora, raggiungendo quota 32,6 miliardi di euro, valore inferiore di quasi il 30% rispetto al 2019, con un calo del 3,3% rispetto all’anno precedente. Tale contrazione ha caratterizzato soprattutto le AWP, con una flessione del 6% rispetto al 2023 e di oltre il 30% rispetto al 2019, spiegando il 92% del calo della raccolta degli apparecchi con vincita in denaro.

A differenza delle AWP, il trend della raccolta delle VLT nel periodo post-Covid evidenzia una tendenza complessivamente positiva. Nel 2023 si registra un incremento moderato rispetto al 2022 (+2,7%), mentre nel 2024 si è verificata una sostanziale stabilizzazione sui medesimi livelli (-0,5%) dell’anno precedente. Tuttavia, permane un divario significativo rispetto al 2019: la raccolta del 2024, pari a 16,6 miliardi di euro, risulta inferiore del 29,4% rispetto all’anno di riferimento. Analizzando la rete di vendita emergono segnali positivi che devono essere interpretati con prudenza. Infatti, se il confronto con il 2019 resta negativo (-11% degli esercizi e -4,9% degli apparecchi), nell’ultimo anno il numero degli esercizi si è sostanzialmente stabilizzato e si osserva un lieve aumento degli apparecchi. Si rileva inoltre una crescita della dimensione media delle sale: da 10,7 VLT per sala nel 2015 a 12,6 nel 2024.

Dal punto di vista fiscale, il comparto fornisce un contributo significativo per l’erario, con un PREU pari a 5,2 miliardi di euro. Tuttavia, in linea con l’andamento della raccolta, si registra un lieve decremento nel triennio successivo alla pandemia da Covid-19. Rispetto al gettito del 2019, si evidenzia una diminuzione di circa 1,4 miliardi di euro. Il gettito derivante da AWP/VLT resta comunque rilevante, rappresentando il 45,6% dell’intero comparto del gioco legale.

Oltre al PREU, le imprese operanti nel settore AWP/VLT contribuiscono attraverso numerose ulteriori forme di imposizione fiscale che incrementano il consistente apporto nelle casse dello Stato. Tali oneri comprendono IRPEF/IRES, addizionali IRPEF, IRAP, TARI, diritto camerale, iscrizione al RIES e contributi previdenziali, che nel 2024 ammontano complessivamente a 788 milioni di euro, portando la contribuzione totale a circa 6 miliardi di euro. Si evidenzia inoltre che anche queste entrate supplementari hanno subito una riduzione rispetto al 2019, consequenziale alla contrazione del fatturato e dei margini del settore.

Si conferma la continua contrazione sia del numero di addetti che delle imprese nel settore. In particolare, rispetto al 2019, nel 2024 si registra una diminuzione di oltre 10.000 occupati e 9.900 imprese. Questi cali, superiori al 16%, rispecchiano il decremento del margine del comparto. Si stima che a fine 2024 le imprese operanti nella filiera degli apparecchi con vincita in denaro siano 50.516, di cui 39.969 esercizi generalisti e 10.547 dedicati principalmente al gioco legale e alla produzione. Il numero degli occupati – intesi come unità di lavoro sostenute dal sistema AWP/VLT – è stimato attorno alle 41.000 unità.

Nel corso del 2024, sul piano normativo, è stato adottato e reso operativo il Decreto Legislativo n. 41 del 25 marzo 2024, che ha riorganizzato il quadro regolamentare relativo al settore dei giochi pubblici a distanza (gioco online). Durante l’anno sono state ripetutamente prorogate le concessioni e sono stati emanati provvedimenti volti all’attuazione della riforma nonché all’emissione del bando per l’assegnazione delle nuove licenze nel comparto del gioco online. Con determina del 17 settembre 2025, ADM ha ufficialmente comunicato gli operatori aggiudicatari delle nuove concessioni per il gioco online. Sono stati assegnati complessivamente 52 titoli concessori a 46 operatori, di cui 33 italiani e 13 stranieri. Tale risultato supera la soglia delle 50 concessioni prevista dalla relazione tecnica allegata al D.Lgs. 41/2024, generando un incremento di gettito fiscale. In particolare, l’extragettito ammonta a 14 milioni di euro, derivanti da un contributo straordinario di 7 milioni di euro per ciascuna delle due concessioni eccedenti il limite previsto.

Nel 2024 il Gioco online ha realizzato una raccolta di 92 miliardi di euro, di questa cifra quasi il 95% pari a 87 miliardi è stato restituito ai giocatori sotto forma di vincite, dei rimanenti 5 miliardi circa 1,1 sono confluiti nelle casse dello Stato come prelievo tributario, mentre 3,8 sono rimasti alla filiera. Si tenga presente che la remunerazione che rimane alla filiera (pari al 4,2% della raccolta) corrisponde al fatturato del settore, con il quale si dovranno «coprire» i costi fissi, variabili, gli oneri finanziari e tributari, il costo del lavoro dei dipendenti. Inoltre, l’eventuale utile residuo sarà sottoposto alla tassazione ordinaria.

Negli anni successivi alla pandemia, nonostante la riapertura dei punti vendita fisici e la cessazione delle restrizioni alla mobilità, il settore del gioco online ha continuato a registrare una solida crescita. Dopo un rallentamento moderato nel 2022 (+4%), nel 2023 e nel 2024 la spesa è aumentata rispettivamente del 13% e del 16%, percentuali significative considerando l’ampiezza della base di riferimento per il calcolo delle variazioni congiunturali. Il 2024 si è distinto come anno di crescita record in termini assoluti, con un incremento pari a 5.074 milioni di euro.

Nel corso del 2025 si assisterà alla piena attuazione delle disposizioni sulla Riforma del Gioco online con una razionalizzazione e diminuzione dei soggetti che vi operano. In particolare, i concessionari gestiranno direttamente i siti online per l’accesso al gioco ed è probabile che si vada verso una riduzione dei punti vendita ricarica.

“Il settore delle AWP non è l’unico rimasto fermo per 20 anni a livello regolatorio; ci sono anche altri, come il Bingo. La legge 111 del 2023 ci ha dato delle indicazioni: ovvero superare il concetto attuale di AWP per passare a macchine più evolute. Servono regole certe sul territorio per permettere ai concessionari e agli operatori di fare gli investimenti che le nuove macchine richiedono”. E’ quanto ha dichiarato Mario Lollobrigida, direttore giochi ADM, durante la presentazione del rapporto.

“E’ necessario raggiungere l’accordo in Conferenza Stato-Regioni per scrivere finalmente le nuove disposizioni o almeno modificarle, perché il decreto sul gioco fisico è già stato scritto da tempo. Sono assolutamente convinto che le attuali regole territoriali non abbiano funzionato, non solo perché facilitano il passaggio dei giocatori all’online, ma anche perché hanno creato un sommerso stimato oltre il 10% della raccolta legale”.

“C’è poi il problema della vetustà degli apparecchi. Auspichiamo che le nuove regole portino a una nuova stagione di gara e alla possibilità di rilancio del settore. Molto importante è la tutela del giocatore, richiesta dal legislatore sin dal 2011. Riteniamo che le regole siano ragionevoli ed è importante che ci siano”.

“Con le 52 concessioni assegnate con la gara del gioco online, ritengo che il quadro regolatorio sia stato definito in modo completo e soddisfacente anche per i concessionari”.

“Le Regioni hanno avanzato una richiesta precisa al Governo per la compartecipazione agli utili del settore. Spero che nella prossima Legge di Bilancio venga stabilito, con soddisfazione degli Enti locali e delle Regioni, il livello di compartecipazione. Spero che poi, in due o tre mesi, si possa trovare finalmente l’accordo”.

Il Dott. Armando Iaccarino, Vice Presidente As.Tro–Confindustria SIT, ha sottolineato che esiste un processo ormai irreversibile: lo sviluppo del canale online e la scomposizione del canale fisico. Tuttavia, ha aggiunto, “parlare di crisi del fisico è prematuro”, ricordando che la pandemia ha rappresentato il momento di svolta, con una forte accelerazione della digitalizzazione e uno spostamento verso modalità di gioco più comode.

Secondo Iaccarino, la domanda di gioco si è diffusa ovunque, aumentando in modo significativo: “se l’obiettivo era frenare il fenomeno, il risultato non è stato raggiunto”.

Ha spiegato che solo il comparto degli apparecchi con vincita in denaro ha davvero sofferto, mentre bingo, scommesse, lotterie e giochi ippici hanno tenuto, in alcuni casi superando i livelli pre-pandemici.

Per Iaccarino, non si tratta di una crisi del sistema, ma di una trasformazione nelle abitudini di consumo: “se la crisi riguarda un solo prodotto, vuol dire che quel prodotto non è più attrattivo”.

Il Vice Presidente ha ricordato che gli apparecchi sono fermi dal 2004, mentre “gli altri giochi si sono evoluti con innovazione e diversificazione”.

Infine, ha indicato la strada per il futuro: “esiste una possibilità di rilancio del settore passando da un’offerta vincolata a un’offerta intelligente, basata su regole semplici e controllabili, principio che – ha concluso – vale anche per l’online”.

Gianluca Tannoia, di Betpoint/F.lli Simone, ha definito il decreto di riordino “un’occasione parzialmente mancata per il settore”, poiché – pur garantendo stabilità e coerenza all’online – si è concentrato quasi esclusivamente sui requisiti economici e patrimoniali per ottenere la concessione, trascurando il tema della multicanalità.

Secondo Tannoia, il retail è stato lasciato indietro, con una scelta “di natura più politica che regolatoria”, che ha impedito una armonizzazione delle regole e l’evoluzione verso un mercato moderno e integrato.

Ha spiegato che la multicanalità, intesa come integrazione tra canale fisico e online, rappresenta una sfida complessa ma necessaria. Servono regole armonizzate, sistemi di tutela sincronizzati e strumenti adeguati anche per la rete fisica, che oggi non ne dispone.

Una vera multicanalità, come in Francia e Norvegia, porterebbe benefici concreti per il giocatore-consumatore, rendendolo più tutelato e permettendo messaggi unificati sul gioco responsabile. Inoltre, garantirebbe maggiore tracciabilità e riduzione dell’arbitraggio regolatorio, grazie a canali regolati in modo coerente.

Tannoia ha poi avvertito del rischio di spingere i giocatori verso mercati non controllati a causa di regole troppo rigide, ricordando che molti siti legali vengono clonati e che si tratta di un fenomeno pericoloso da contrastare con decisione.

Ha infine evidenziato che la multicanalità può essere uno strumento di prevenzione, se accompagnata da regole semplici e comprensibili per il giocatore. “La semplicità deve essere una regola d’oro”, ha affermato, spiegando che l’attuale sistema di autoesclusione e di limiti di gioco risulta troppo complesso e può generare un effetto espulsivo dal mercato legale.

Giuliano Guinci (AGIC–Confindustria) ha sottolineato che l’industria del gioco è un settore maturo, che ha attraversato profonde trasformazioni. Oggi, ha spiegato, si dispone di una base quantitativa certa e affidabile, elemento che testimonia la crescita e la professionalizzazione raggiunte dal comparto.

Guinci ha ricordato che “abbiamo dato credibilità a un settore che non l’aveva, raggiungendo obiettivi di crescita e stabilizzando il gettito. Ora serve completare la riforma”, aggiungendo che il rinvio di una parte della stessa rappresenta “un’ulteriore opportunità” per armonizzare quanto fatto sull’online.

Ha evidenziato l’importanza di contemperare interessi diversi, perché il gioco è un settore di rilevanza statale e con un forte interesse pubblico. Tuttavia, ha precisato, occorre partire dalle esigenze del cliente, tutelandone la salute ma anche le necessità reali di consumo.

Secondo Guinci, la regolazione deve saper immaginare futuri che oggi non esistono, tenendo conto anche dell’impatto dell’intelligenza artificiale. “Non possiamo più fare riforme verticali o di prodotto – ha detto –: dobbiamo lavorare insieme per un sistema integrato e sostenibile”.

Ha inoltre evidenziato che un giocatore su cinque non sa se sta giocando su siti legali o illegali, e che troppe restrizioni rischiano di spingere verso il mercato non controllato.

“Mettiamo al centro le esigenze del cliente, superiamo i diktat di canali e prodotti e sfruttiamo l’opportunità della riforma per guardare al futuro”, ha concluso Guinci.

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