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Comunicato stampa

Gli adolescenti e il consumo di droghe

20 gennaio 2022 | 15.44
LETTURA: 4 minuti

Emanuele Bignamini
Emanuele Bignamini

L’Istituto Europeo Dipendenze coinvolge i genitori nel percorso di sostegno e di cura.

Milano, 20 gennaio 2022 - Adolescenti e addiction: un problema serio, a volte sottovalutato. "Nell'adolescenza avvengono notevoli cambiamenti, interni ed esterni, che sono da un lato tumultuosi e improvvisi, dall’altro protratti nel tempo - dice Emanuele Bignamini, Direttore del Comitato Scientifico IEuD - Sul piano interno i cambiamenti avvengono in tutto il corpo e in particolare sul piano sessuale e neurologico. In adolescenza si verifica uno sviluppo dei centri nervosi sottocorticali, deputati al comportamento rapido e emozionale, più veloce rispetto a quello dei centri corticali, che svolgono funzioni di controllo e razionali, il che favorisce l’impulsività, l’assunzione di rischi, l'impulso esplorativo, tutte caratteristiche necessarie per il processo di allontanamento dalla sicurezza familiare e per la conquista dell’autonomia". Nascono anche da qui le spinte a sperimentare droghe di vario genere, la cannabis e l’alcol prima di tutto, con percentuali di consumo precoce estremamente elevate, rispettivamente del 22,7% nei ragazzi fra i 15 – 19 anni per la cannabis e del 18,5% nei ragazzi fra gli 11 – 17 anni per l’alcol*.Nell'adolescenza si provano sensazioni di solitudine, perché ci si trova in una “terra di mezzo” in cui si sono persi i riferimenti infantili ma quelli adulti non sono ancora solidi, stati di rabbia e aggressività per l’immaturità nel gestire le situazioni di competizione, vissuti di dipendenza dagli altri e di senso di vuoto, stress dovuto al confronto, alla necessità di avere un ruolo nel gruppo dei pari, alle richieste del contesto, alla non corrispondenza tra i bisogni emergenti e la possibilità di trovare soddisfazione. In questo contesto, lo sviluppo di una dipendenza si può fondare su molteplici fattori che partecipano allo stesso processo. Lo stress sociale e le particolari condizioni neurologiche e ormonali favoriscono un aumento della sensibilità a sostanze che stimolano la produzione Dopaminergica e offrono senso di benessere: qui si ha l’innesco dell’addiction, nel senso che l’eventuale esperienza di una droga, magari avvenuta casualmente (le droghe sono ampiamente e facilmente disponibili oggi: ma questa è responsabilità del mondo adulto) o sulla spinta del gruppo dei pari svela all’adolescente che può “stare bene” anche se non ha risolto nella "realtà reale" le sue questioni. Da qui in poi, può cristallizzarsi un comportamento di ricerca di “cose” (droghe, ma anche altri tipi di stimoli) che mantengano il senso di benessere attraverso la stimolazione dopaminergica a un livello ottimale: a questo punto l’addiction si è strutturata e viene mantenuta nel tempo. Di questo devono tenere conto i familiari, che vanno coinvolti sistematicamente nel trattamento per diversi motivi. Nel caso di adolescenti minorenni (anche se è dimostrato che, sul piano dello sviluppo, l'adolescenza dura ormai fin ed oltre i 20 anni: SIMA, Società Italiana Medicina dell’Adolescenza) è necessario il consenso dei genitori per qualsiasi intervento; inoltre, sono spesso i genitori che riconoscono il problema e spingono il figlio ad un consulto e hanno un ruolo determinante nel sostenere la motivazione a proseguire il percorso di cura e l’aderenza alle indicazioni. Soprattutto, i genitori fanno parte dello scenario in cui il problema si è sviluppato e in cui è necessario che si risolva. L'Equipe di IEuD coinvolge sempre i genitori nel percorso di cura affinché comprendano bene le dinamiche del figlio ed assumano gli atteggiamenti più favorevoli ad una soluzione del problema. L’approccio terapeutico deve inserirsi armonicamente nella cultura dell’adolescente, con un attento bilanciamento tra l’avvicinamento al suo mondo, che possa rassicurarlo, e la distanza necessaria perché possa riconoscere la funzione del terapeuta e affidarsi a lui. In questo può essere strategicamente rilevante l’introduzione, nella gestione della relazione terapeutica, di strumenti digitali che gli adolescenti di oggi utilizzano abitualmente come “protesi” delle loro relazioni sociali. Da sempre all’avanguardia nella digital health, IEuD si avvale e continua a sviluppare molteplici strumenti di questo tipo al fine di migliorare il livello di motivazione e le funzioni riflessive e di consapevolezza che sostengono il processo evolutivo personale. In conclusione, è necessario un intervento di tipo “affettivo”, che acceda direttamente alle necessità di sicurezza e di conferma/affermazione dell’adolescente, supportando modelli di identificazione, senso di gruppo, sensazione di protezione e apertura di potenzialità

L'Istituto Europeo Dipendenze (IEuD) è un Istituto all'avanguardia per il trattamento delle dipendenze in grado di offrire una attenta valutazione della problematicità dell'uso di droghe, orientando il paziente e i suoi familiari verso gli interventi più idonei e proporzionati alla complessità del problema reale. Fondato a Milano nel 2016 ha in questa città la sua sede ma si caratterizza per innovativi percorsi di cura "da casa" usando le nuove tecnologie. Priorità di chi è affetto da una dipendenza è proteggere con particolare attenzione la propria vita privata e la propria identità durante il percorso terapeutico, per questo IEuD ha attivato numerosi protocolli di tutela della privacy. IEuD sintetizza la sua "mission" nella frase "INSIEME A NOI, DIVENTI FORTE" poiché ogni grande progetto di vita ha bisogno che i propri sforzi siano ottimizzati e sostenuti. IEuD è come un personal trainer che aiuta chi lo desidera ad affrontare un percorso di cambiamento.

https://istitutoeuropeodipendenze.it/

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