''L'uomo buono per tutte le stagioni e per tutti i governi succubi dei poteri forti ha ottenuto finalmente la poltrona che, certamente, più gradiva. Con un salto degno di una quaglia acrobatica, Pier Carlo Padoan ha lasciato lo scranno, appena conquistato, di presidente dell'Istat e si è accomodato al ministero dell'Economia''. Lo affermano i deputati del M5S.
''E pensare -aggiungono- che i partiti avevano fatto carte false per metterlo a capo dell'istituto nazionale di statistica. Prima c'era stata la votazione irregolare e la successiva forzatura per farlo passare in commissione Affari costituzionali al Senato. Poi, al momento del voto alla Camera, avevamo fatto notare che non aveva senso imporre quel nome all'Istat da parte di un governo ormai dimissionario. Avevamo chiesto la sospensione, dal momento che che tutta l'attività legislativa era già ferma, in attesa di capire che intenzioni avesse il nuovo governo. Alla luce dei fatti ci siamo dimostrati buoni profeti''.
''Ora Padoan ce l'ha fatta. L'uomo che ha lavorato prima al Fondo monetario e poi all'Ocse è la giusta garanzia che Renzi concede alle lobby internazionali che lo hanno fortemente voluto alla guida del governo italiano. Adesso ci chiediamo, caro Padoan, a chi lascerai il posto all'Istat, tu che sei stato il presidente più fugace nella storia dell'istituto? Chi arriverà dopo lo scandalo del numero uno 'facente funzione', figura non prevista dallo statuto dell'Ente, che sembrava tenere in caldo la poltrona a Giovannini? Si prepara a tornare lo stesso Giovannini? Il vorticoso valzer di poltrone continua…''.