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"Governo Renzi entro settimana" Alfano: "Vendola fuori, ok così"

18 febbraio 2014 | 21.17
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Roma, 18 feb. (Adnkronos/Ign) - ''Uno scoglio è superato. Si profila un governo formato dalla stessa maggioranza che ha sostenuto Letta. Quindi, un governo senza Vendola''. Così il leader di Ncd, Angelino Alfano, al termine della prima giornata di consultazioni con Matteo Renzi.

No quindi a uno spostamento dell'asse a sinistra, avverte Alfano. Che aggiunge: ''Se ci sarà la patrimoniale', noi non ci stiamo''. ''Noi staremo al governo se la voce del centrodesta sarà chiara, alta, forte e riconoscibile nel programma.

Ma i paletti del Nuovo centrodestra non sono finiti. Al ministero della Giustizia ''vogliamo un garantista: non potremo far parte di un governo che mette un giustizialista alla Giustizia'' chiarisce Alfano. ''Quando sarà venuto fuori chiaramente chi è pronto a dare una mano all'Italia, abbiamo chiesto e ottenuto che queste forze si riuniscano domani pomeriggio per vedere se c'e' compatibilita' di programmi''. ''Se non c'è compatibilità di programmi- avverte- spiegheremo agli italiani perché questo governo non nasce".

A fare il punto della prima tornata di consultazioni è Graziano Delrio, che lasciando Montecitorio dice: "Stiamo lavorando bene sul programma e per la parte che mi riguarda sarà terminato entro il fine settimana". "Di sicuro non sarà una crisi lunga, alla tedesca - aggiunge - ed è importante che tutti i componenti la coalizione prendano gli impegni di fronte agli italiani".

In mattinata, Renzi era arrivato a piedi a Montecitorio, sorridente, stringendo mani ai passanti che lo salutavano, e augurando, come sua abitudine, buon lavoro ai giornalisti e agli operatori. Poi è entrato da una porta secondaria a Montecitorio, seguito da due croniste che si sono infilate con lui in ascensore. Renzi le lascia entrare, ma non rilascia dichiarazioni. Solo una battuta: "Very dangerous", scherza sorridendo alle due giornaliste. Poi chiede al commesso dove si terranno le consultazioni: ''Dove devo andare?''. "Sala del Cavaliere - risponde il dipendente della Camera - accanto alla sala gialla". Lui sorride e dice: "Bah, non saprei". Poi prega l'assistente parlamentare di non chiamarlo "presidente", il commesso replica con un sorriso: "D'accordo, presidente incaricato".

Centro democratico - La prima delegazione incontrata nella sala del Cavaliere è quella di Centro democratico, con Bruno Tabacci, Pino Pisicchio e Nello Formisano. "Abbiamo fatto gli auguri a Renzi perchè ci sembra l'ultima carta che abbiamo", dice Tabacci, al termine dell'incontro. Il tentativo in atto, aggiunge Tabacci, "è da ritenere assolutamente utile per la dimensione dell'impatto di speranza creato nel paese ma anche per il respiro di intera legislatura" che Matteo Renzi ha detto di volersi porre dopo aver conferito con il presidente Giorgio Napolitano.

Socialisti - Un "cronoprogramma" di governo e "certezza della maggioranza che sosterrà il governo nascente". Sono i punti su cui il segretario del Psi Riccardo Nencini, accompagnato dal capogruppo alla Camera Marco Di Lello, ha insistito con Matteo Renzi.

Fratelli d'Italia - Al termine delle consultazioni la delegazione di Fratelli d'Italia sottolinea come ''per la prima volta'' ci sia stato un ''riscontro positivo'' sulla sorte dei due marò trattenuti in India. Lo dice Ignazio La Russa, che spiega come il tema sia importante perché ''è una questione di dignità e sovranità nazionale''. A Renzi, Fdi ha espresso la preoccupazione e ''la nostra attenzione perdurante alla sorte dei due marò che anche oggi assistono al 30esimo rinvio del sistema indiano, nelle cui fauci - rimarca La Russa - sono stati messi dai due governi precedenti''.

GAL - "Il gruppo Grandi Autonomie e Libertà ha al suo interno una certa dialettica - spiega il senatore Mario Ferrara, presidente del gruppo Grandi autonomie e libertà di Palazzo Madama - sarà sviluppata con attenzione nei prossimi giorni, una volta letto il programma e sentita l'illustrazione che il governo farà nelle Aule del Parlamento".

Per l'Italia e Udc - ''Abbiamo espresso al presidente incaricato la nostra disponibilità a concorrere alla formazione del governo a precise condizioni. Primo, che ci sia un orizzonte di legislatura e sia concentrato sulle priorità del lavoro, delle famiglie e delle imprese. Secondo, che la legge lettorale sia logicamente e temporalmente connessa alla riforma istituzionale che superi il bicameralismo''. Così Mario Mauro al termine delle consultazioni alla Camera con il premier incaricato. Della delegazione di Per l'Italia e Udc facevano parte anche Pier Ferdinando Casini e Lorenzo Dellai.

Lega - "Non ci siamo trovati d'accordo su nulla", spiega il segretario della Lega Matteo Salvini dopo aver visto il premier incaricato nel primo pomeriggio. "Mai e poi abbiamo pensato di dare i nostri voti a un governo nato da una manovra di palazzo, men che meno a un governo di sinistra", dice Salvini dicendosi pronto alla "guerra totale" se "il governo Renzi porterà a Roma competenze e soldi". Però, sottolinea ancora Salvini, "a differenza del M5S noi abbiamo voluto portare le nostre proposte". "Ci siamo confrontati su tutti i temi che ci stavano più a cuore, vogliamo giocarci la partita fino in fondo", premette Salvini spiegando che "i temi di confronto e che saranno di scontro sono numerosi, partendo dall'Europa e dall'Euro perchè Renzi ci ha detto che la sua posizione è totalmente diversa dalla nostra". Il segretario della Lega spiega, poi, di voler sfidare Renzi sul tema delle riforme. Salvini chiosa: "Esco dal colloquio molto preoccupato per un Nord occupato 'manu militari' dalle potenze straniere".

Scelta civica - Da Sc arriva la disponibilità ad una "convinta partecipazione" al governo Renzi, con il quale in buona parte condivide l'agenda relativa a "vera riduzione" della pressione fiscale, liberalizzazioni, semplificazione, riforme, a cominciare da quella elettorale. A spiegarlo dopo l'incontro il segretario di Sc, Stefania Giannini.

Vendola - "Siamo indisponibili a partecipare o a contribuire alla nascita di un esecutivo che si fonda sul compromesso tra una parte del centrosinistra e del centrodestra" afferma Nichi Vendola dopo le consultazioni con Matteo Renzi. "Questo governo - ha spiegato il leader di Sel - nasce con la stessa forma coalizionale dei due precedenti", "per noi le larghe intese complete o miniaturizzate non sono la risposta ai problemi del Paese ma parte dei problemi del Paese". Nell'agenda di Matteo Renzi ci sono "titoli condivisibili, il problema è lo svolgimento". "Per noi è molto importante che la questione del lavoro sia affrontata fuori dall'illusione che la modifica delle regole produca posti di lavoro e che ci sia un piano per il lavoro e non contro i lavoratori".

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