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Musica: grande successo per l'Orchestra di Piazza Vittorio nelle scuole

30 maggio 2016 | 20.11
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©Officine K - www.officinek.com
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Un'orchestra multietnica per parlare agli studenti di musica, cultura, giovani e diversità. E' nato così il progetto "A scuola con l'Orchestra di Piazza Vittorio", che ha visto sette degli artisti della notissima formazione musicale (composta da 18 musicisti, che provengono da 10 Paesi diversi e parlano 9 lingue diverse) dare vita ad una serie di incontri in istituti scolastici delle periferie della Capitale sull'integrazione tra culture diverse. Dopo un primo ciclo tenutosi nel novembre scorso, dal 20 maggio è partito un nuovo ciclo che ha coinvolto altre sei scuole e che si concluderà il primo giugno all'Istituto Comprensivo Alberto Manzi nel quartiere del Pigneto. Al progetto partecipano l'associazione "Musica e altre cose", Vagabundus, Paco Cinematografica. A finanziare il progetto è stata la Fondazione "Terzo Pilastro - Italia e mediterraneo", che lo ha sostenuto interamente senza alcun costo a carico delle scuole.

Le scuole coinvolte sono tutte in zone dove è forte la presenza di immigrati e uno degli istituti interessati dagli incontri è stata la Scuola Carlo Pisacane a Tor Pignattara, dove gli studenti sono per il 70% non italiani e provengono da 19 paesi differenti. I sette musicisti che hanno partecipato attivamente agli incontri con i ragazzi sono Sanjay Kansa Banik (India, tabla), Carlos Paz Duque (Ecuador, flauti e chitarra), Raul Scebba (Argentina, percussioni), Kaw Dialy Madi Sissoko (Mali, kora), Ziad Trabelsi (Tunisia, oud), e gli italiani Pino Pecorelli (contrabbasso) e Peppe D’Argenzio (sax). Ai giovani studenti hanno raccontato la loro storia, le diverse tradizioni musicali di provenienza e i loro strumenti, con il comune denominatore della diversità come ricchezza.

Negli incontri la musica è andata insomma di pari passo al racconto della storia di ciascun musicista, del percorso che li ha portati in Italia, e grazie ad un ribaltamento di prospettiva, anche i musicisti italiani hanno raccontato come hanno vissuto l’incontro con le nuove culture e il loro contributo al dialogo e alla contaminazione musicale.

"Questo progetto – racconta Pino Pecorelli storico componente dell’Orchestra – nasce da un’ispirazione che abbiamo sempre avuto, quella di portare la nostra esperienza musicale, umana e sociale nelle scuole. Raccontare un progetto di condivisione di che ce l’ha fatta, può aiutare a dare un punto di vista che non sia quello consueto a cui siamo abituati quando parliamo di immigrazione e dello scoramento che ne consegue. Pensiamo che raccontare in musica la nostra storia possa dare ai ragazzi di oggi, che vivono una società multietnica più della nostra, un’idea differente di società. Per questo, dopo i primi incontri nelle scuole realizzati lo scorso novembre, siamo molto entusiasti di essere tornati fra la cattedra e i banchi di scuola. Alla fine di tutto è uno scambio alla pari: i ragazzi passano un’ora di spensieratezza e felicità e noi ce ne torniamo a casa stracontenti perché da loro riceviamo quell’energia e quella curiosità che ti arricchiscono l’animo. Anche per noi, in fin dei conti, è una bella lezione".

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