cerca CERCA
Venerdì 26 Aprile 2024
Aggiornato: 02:01
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Guardando s'impara, visione filmati migliora performance cervello

21 febbraio 2014 | 11.48
LETTURA: 8 minuti

Guardando s'impara, visione filmati migliora performance cervello

(Adnkronos Salute) - Guardando s'impara, parola di scienziati. La visione di filmati che riproducono semplici attività motorie della vita quotidiana migliora la destrezza manuale e la performance motoria nelle persone sane, grazie a modificazioni strutturali del cervello. Lo dimostra uno studio condotto dal team di Massimo Filippi dell'Unità di neuroimaging quantitativo dell'Irccs ospedale San Raffaele e dell'università Vita-Salute San Raffaele di Milano, che verrà presentato al 66esimo meeting dell'American Academy of Neurology (Philadelphia, 26 aprile-3 maggio). Il lavoro, finanziato dalla Fondazione italiana sclerosi multipla, apre nuove orizzonti per migliorare il recupero della plasticità cerebrale in pazienti neurologici. I ricercatori del San Raffaele hanno reclutato 36 adulti sani destrimani, sottoponendoli a 10 sessioni giornaliere di training motorio della mano destra della durata di 40 minuti ciascuna. I partecipanti sono stati divisi in due gruppi: quelli del primo vedevano filmati che presentavano movimenti specifici compiuti da altre persone in comuni attività quotidiane, ad esempio utilizzare chiodi e martello, maneggiare monete, scrivere con una penna o alla tastiera di un computer, tutti movimenti oggetto del training; i destrimani del secondo gruppo vedevano invece filmati con paesaggi 'neutri' come montagne, colline, alberi. Prima e dopo le 10 sedute di training, tutti i partecipanti sono stati sottoposti a una sequenza di risonanza magnetica morfologica ad alta risoluzione, che permette di identificare le modifiche di volume di singole regioni encefaliche. Risultato: i partecipanti del primo gruppo mostravano un miglioramento di performance fino a 11 volte superiore rispetto a quelli del secondo, soprattutto in termini di forza e destrezza manuale. L'effetto era associato a variazioni del volume di regioni della sostanza grigia e della sostanza bianca cerebrale, che fanno parte del circuito motorio (come la corteccia motoria primaria e il cervelletto) e di quello visivo (corteccia occipitale). Lo studio, frutto del lavoro di un team multidisciplinare composto da neurologi, neuroradiologi, fisioterapisti e ingegneri - sottolinea una nota da via Olgettina - è stato possibile grazie alla risonanza magnetica ad alto campo (3 Tesla) disponibile nell'Unità di neuroradiologia del San Raffaele, e alle sofisticate metodiche per l'analisi di immagini Rm sviluppate dall'Unità di neuroimaging quantitativo. "Anche da adulto il nostro cervello è in grado di apprendere abilità motorie grazie alla visione di filmati che presentano le attività da svolgere - sottolinea Paolo Preziosa, ricercatore Unità neuroimaging quantitativo - Con l'aumento esponenziale di video disponibili, come quelli dei telefoni cellulari, dei computer e di altre tecnologie più recenti, l'argomento di questa ricerca potrebbe essere al centro di più studi, volti a comprendere come utilizzare questi processi fisiologici per migliorare le prestazioni dei soggetti sani e per ottimizzare il recupero di funzione dei pazienti con patologie neurologiche". La plasticità cerebrale, ossia la capacità dell'encefalo di adattarsi a un ambiente in continuo cambiamento, modificando funzione e di struttura - ricordano infatti gli esperti - non solo è alla base dei fenomeni di apprendimento cognitivo e motorio, ma è anche uno dei fattori associati al recupero di funzione in seguito a danno del sistema nervoso. "La ricerca - commenta Filippi - suggerisce che in soggetti sani, anche se adulti, è possibile indurre modifiche strutturali dell'encefalo con la semplice visione di filmati ad hoc e che tali modifiche si associano all'apprendimento e al miglioramento delle performance. Questi risultati potranno contribuire a sviluppare nuove strategie riabilitative in pazienti con deficit neurologici, al fine di migliorare i fenomeni di recupero e di plasticità cerebrale a seguito di un danno acuto o cronico del sistema nervoso centrale".

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza