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Guerra Ucraina-Russia, rinviata evacuazione Mariupol

01 aprile 2022 | 10.16
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Il convoglio della Croce rossa non ha raggiunto la città

(Fotogramma)
(Fotogramma)

Il Comitato Internazionale della Croce Rossa ha annunciato di aver posticipato il tentativo di evacuazione dei civili dalla città ucraina assediata di Mariupol. "Il team del Cicr che oggi si stava recando a Mariupol per facilitare il passaggio sicuro dei civili è dovuta tornare a Zaporizhzhia dopo che accordi e condizioni hanno reso impossibile procedere", ha affermato il Comitato. "La squadra, composta da tre veicoli e nove membri del personale, non ha raggiunto Mariupol". "Ci proveremo di nuovo domani". "Affinché l'operazione abbia successo, è fondamentale che le parti rispettino gli accordi e assicurino le condizioni e le garanzie di sicurezza necessarie". "Se e quando l'operazione di passaggio sicuro avverrà, il ruolo del Cicr come intermediario neutrale sarebbe quello di accompagnare il convoglio da Mariupol in un'altra città in Ucraina", ha concluso il Comitato. Lo riporta la Bbc.

Secondo quanto denunciato dal consigliere del sindaco, Petro Andriushchenko, le forze russe bloccano gli aiuti umanitari diretti a Mariupol ed è ancora estremamente difficile lasciare la città. "La città rimane chiusa in entrata e molto pericolosa in uscita, per gli abitanti che cercano di andarsene a bordo di mezzi propri. Inoltre, da ieri le forze di occupazione non consentono in alcun modo l'arrivo di aiuti umanitari, neanche in quantità minime", ha spiegato, in un comunicato diffuso su Telegram, rilanciato da Cnn. "Non ci è ancora chiaro perché lo facciano. Non vediamo un reale desiderio dei russi di consentire l'evacuazione degli abitanti dal territorio controllato dagli ucraini", ha aggiunto.

A Mariupol rimangono intrappolati 100mila civili secondo i dati diffusi dalla vice Premier Iryna Vereshchuk.

Mariupol "è completamente distrutta, è in rovine. Siamo sconvolti, non per le infrastrutture ma per le persone". A dichiararlo alla Cnn è stato il vicesindaco della città, Sergei Orlov. La Russia, ha aggiunto, non sta consentendo alcuna assistenza umanitaria in città. A causa della mancanza di cibo e provviste, ha aggiunto, è normale che le persone facciano tre pasti alla settimana, invece di tre pasti al giorno.

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