Come Asia Argento. Manca anche la firma di Miriana Trevisan nella lettera manifesto 'Dissenso comune' delle attrici italiane che arriva dopo il caso Weinstein e sull'onda della campagna 'MeToo'. La showgirl, che nei mesi scorsi ha denunciato un presunto caso di molestie, ha criticato subito a caldo su Twitter i contenuti del documento e oggi, in un'intervista a 'Il Fatto quotidiano', spiega meglio perché si è rifiutata di sottoscriverlo.
"Questo manifesto - sottolinea Miriana - mi sembra un condono: è come dire ‘state tranquilli, non vi facciamo niente, vi controlliamo solo’. Intanto questi personaggi sono ancora liberi di fare del male". Come Asia, anche l'ex valletta di Mike Bongiorno è stata contattata dalle promotrici dell'iniziativa, seppure solo una quindicina di giorni fa.
"Mi hanno mandato la prima versione, sono rimasta scioccata", racconta al quotidiano , spiegando di aver chiesto che venissero fatti nomi e cognomi. "Mi è stato risposto - dice - che quest’appello è soltanto un primo passo. Però c’è stata un’ammissione: la paura" di "non lavorare più in quel ‘sistema’. E io - sottolinea - questa cosa la capisco".
Per Miriana la lettera delle attrici è "una presa di posizione troppo timida. La questione - insiste - è proprio questa: che messaggio diamo alle nostre figlie? Io non ho firmato - sottolinea - perché, invece, bisogna insegnare a puntare il dito ogni volta, sul nascere di una violenza, creare un diritto senza avere paura". "Voglio rilanciare: vogliamo essere unite? Io ci sto, ma - conclude - guardatemi negli occhi".