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Il cervo sardo torna sui monti dell'Ogliastra

19 febbraio 2014 | 15.25
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Il cervo sardo torna sui monti dell'Ogliastra

Il cervo sardo tornerà nei boschi dell'Ogliastra. Quindici animali saranno infatti liberati venerdì prossimo all'interno dell'areale del "Supramonte" ogliastrino, zona da cui questa specie mancava dai primi anni del 1900. Gli animali, provenienti dal recinto faunistico di "Sa Portiscra" in Comune di Urzulei (Ogliastra), verranno rilasciati nell'ambito del progetto Life11 NAT/IT/00210 "One deer two Islands" che prevede la reintroduzione della specie nei suoi areali storici dell'Ogliastra e della Corsica.

Il Progetto finanziato dalla Commissione Europea vede come capo fila la Provincia del Medio Campidano e tra i partners, oltre all'Ente Foreste della Sardegna che materialmente effettuerà le operazioni di rilascio, l'I.S.P.R.A. (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), la Provincia dell'Ogliastra e, per la Corsica, il Parc Naturel Régional de Corse.

Complessivamente saranno quindici esemplari di Cervus elaphus corsicanus sui quali, precedentemente, sono state effettuate le verifiche genetiche e sanitarie. Gli animali sono marcati per renderli identificabili con marca auricolare in entrambe le orecchie. Su quattro (2 femmine e 2 maschi) sono stati inoltre applicati i radio-collari satellitari per facilitare le successive rilevazioni delle posizioni e l'osservazione degli spostamenti nel territorio di rilascio.

Il cervo sardo (Cervus elaphus corsicanus) è sopravvissuto in Sardegna solo in tre areali: Montevecchio (nei comuni di Guspini e Arbus), nel Medio Campidano, poi nel Sarrbus nel Monte Sette Fratelli e Monte Arcosu nel basso Sulcis, in provincia di Cagliari. Alla fine degli anni '60 il Cervo sardo fu inserito nel Red Data Book dell'I.U.C.N. (Unione Internazionale Conservazione della Natura) tra le specie maggiormente minacciate d'estinzione del pianeta. Nel 1988 la popolazione stimata era di circa 700-800 esemplari. Oggi, dopo il decremento del bracconaggio, e numerose reintroduzioni nelle aree dell'ente Foreste demaniali, la specie è stimata in oltre 3500 esemplari.

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