cerca CERCA
Venerdì 26 Aprile 2024
Aggiornato: 12:01
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Il lavoro come condanna, diritto, utopia: aperta la V edizione del Festival del Classico del Circolo dei Lettori di Torino

02 dicembre 2022 | 15.36
LETTURA: 3 minuti

La manifestazione è presieduta da Luciano Canfora

Il manifesto della V edizione del Festival del Classico a Torino.
Il manifesto della V edizione del Festival del Classico a Torino.

Perché Adamo fu condannato a lavorare? Perché aveva ceduto al desiderio di attingere all’albero della conoscenza. È con questa scena che ha inizio la storia umana, secondo una tradizione che ha rischiato di imporsi come verità storica. Proprio il lavoro, dall’antichità al futuro, è al centro del Festival del Classico alla sua V edizione -ideato dalla Fondazione Circolo dei Lettori di Torino.

La manifestazione, presieduta da Luciano Canfora e curata da Ugo Cardinale, si svolge nel capoluogo piemontese fino a domenica 4 dicembre con letture, lezioni, incontri e performance con grandi nomi del mondo della cultura dello spettacolo, come Anna Bonaiuto, Ascanio Celestini, Eva Cantarella, Christian Greco, Francesca Mannocchi, Ivano Dionigi, Gian Luigi Beccaria, Maurizio Bettini, Massimo Cacciari e molti altri.

Gli argomenti esaminati ruotano tutti intorno al lavoro come condanna, diritto e utopia. Nelle sue declinazioni drammatiche e nelle spinte creative e costruttive, esso è il campo di riflessione del Festival che riannoda le nostre radici più antiche al presente con grandi ospiti, e grazie alla presenza di studenti e studiosi, alunni e accademici che danno voce ai testi classici, rendendoli attuali, in un confronto aperto con la cultura e la società di oggi.

Il tema del lavoro è affrontato perciò da diversi punti di vista: filosofico, filologico, storico, sociale, politico, linguistico. Rivolto ai giovani, liceali, universitari, fruitori privilegiati e protagonisti del progetto, ai docenti dei licei e delle università, ai cultori del mondo antico e a un pubblico non specialistico, la manifestazione si propone di riaccendere i riflettori sui bisogni più urgenti della contemporaneità, con un'analisi ancorata alla memoria del passato, ma aperta alle sfide future.

In questa scena archetipica confluiscono due concetti oscurantistici: la conoscenza va preclusa, il lavoro è un disvalore, anzi una condanna. Per fortuna gli umani hanno accettato la sfida e hanno seguito un cammino opposto: hanno lottato per conquistare sempre maggiore conoscenza e hanno molto faticosamente restituito dignità al lavoro. Questo è stato il cammino più lungo e doloroso. L’illusionistica immagine, dura a morire, di un’età classica armonicamente divisa tra la creazione artistica e il ‘mestiere di cittadino’ nasconde, o lascia in ombra, la realtà più sconvolgente di quel mondo: il lavoro come destino di chi ha perso la libertà personale o non l’ha mai avuta.

"Di qui la nascita di utopie -spiega il presidente Canfora- che talora tratteggiano o vagheggiano un’età dell’oro, un mondo senza lavoro; di qui anche l’esplosione di ribellioni di rara asprezza; di qui infine la crisi della coscienza, e della fiducia in se stessi, che erode dall’interno le classi egemoni. Un cammino accidentato al termine del quale parvero –ma solo parvero– ricongiungersi la libertà e il lavoro".

"Gesto creativo primordiale, vocazione umana per eccellenza -commenta Elena Loewenthal, direttrice della Fondazione Circolo dei lettori- ma anche segno di quella fatica di vivere cui non è dato sfuggire, il lavoro è un tema affascinante. Per questoè al centro di dialoghi e incontri che attraversano epoche e universi culturali, in un caleidoscopio di interpretazione unite dalla volontà di sfatare luoghi comuni e portare miti antichi nel nostro presente, senza mai rinunciare a una visione originale".

"Parleremo del diritto, dell’emancipazione degli schiavi antichi e moderni e della dignità del lavoro -commenta Ugo Cardinale, curatore del Festival del Classico- Affronteremo il tema anche nella dimensione utopistica, dal rimpianto di un mondo senza lavoro del Paese di Cuccagna e dell’Isola dei beati ai progetti di una città ideale , come l’Utopia di Tommaso Moro, esatto contrappunto della città reale, dove si lavora meno e si lavora tutti, un obiettivo auspicato anche per il presente della Great Resignation"

Novità di questa edizione è il contest "Leggilo e raccontalo", ideato sul modello dei Ted Talk e realizzato in collaborazione con l'Ufficio Scolastico Regionale del Piemonte, il Polo del '900, il Liceo Classico D'Azeglio e la Scuola Holden. Gli studenti del quarto e quinto anno delle scuole superiori del Piemonte e della Valle d’Aosta sono invitati a leggere e poi commentare, in video di tre minuti, un testo di narrativa dedicato al mondo del lavoro. Una giuria selezionerà le prime tre squadre, tra le finaliste che si sfideranno dal vivo.

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza