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Il rigore di Teotino, Italia tra favorite? Presto per dirlo

15 giugno 2016 | 21.43
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(Fotogramma) - AFP
(Fotogramma) - AFP

Viste giocare tutte e 24 le partecipanti alla fase finale di questi Europei extra-large, non si può dire di avere le idee più chiare su come possa andare a finire. Non ci sono state grandi sorprese, né grandi prestazioni, ad eccezione, ebbene sì, della vittoria e della partita dell’Italia. Una prova sufficiente per inserire anche gli azzurri fra i favoriti del torneo? Obiettivamente è presto per dirlo.

Non c’è una regola fissa nelle grandi manifestazioni: in genere è meglio andare in crescendo, fare i punti che servono nella prima fase - dove si affrontano squadre magari di livello più basso, ma pronte a dare tutto sapendo di avere vita breve - e conservare il più possibile energie. Da questo punto di vista, il fatto che gli azzurri siano quelli che hanno corso di più nelle partite della prima giornata, rassicura e preoccupa allo stesso tempo. Insieme all’Italia, ha impressionato la Croazia, ma riesce difficile pensare che possa andare fino in fondo.

La storia, in queste competizioni ad alto livello, è spesso fattore determinante: chi è abituato a vincere, sa come si fa, come ci si prepara, come si affrontano le difficoltà che si possono presentare in campo e fuori. La storia è un valore aggiunto per la nostra Nazionale Erasmus, povera di talento, ma ricca di esperienza internazionale e di conoscenze tattiche che possono fare la differenza.

Di tattica, nelle prime partite, se ne è vista poca. I commissari tecnici delle nazionali in genere, diversamente da Conte, scelgono quelli che ritengono i giocatori migliori e li mettono in campo cercando di sfruttare le loro caratteristiche, senza complicargli troppo la vita. Tanto basta per chi ha giocatori bravi. Gli altri si debbono ingegnare.

Alla fine, in genere, vincono i migliori. Ma naturalmente ci sono le eccezioni. Meno frequenti ai Mondiali, di più agli Europei. Basti ricordare i successi a sorpresa di Danimarca (1992) e Grecia (2004). Nell’anno in cui il Leicester ha vinto la Premier League e l’Atletico Madrid ha eliminato Barcellona e Bayern Monaco dalla Champions, viene da pensare che tutto possa accadere, che i valori tecnici possano essere sovvertiti. Come si osservava, rispetto a Leicester e Atletico Madrid, l’Italia ha in più la storia. Riusciranno tattica e storia a prevalere sul talento?

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