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Comunicato stampa

Recikla, Bari: “la bonifica dell’amianto è un iter oculato e delicato ma anche l’occasione per la riqualificazione del nostro patrimonio edilizio”

Recikla
Recikla
21 agosto 2023 | 10.01
LETTURA: 2 minuti

Bari, 21 agosto 2023 - Operando una oculata bonifica dell’amianto si può riqualificare il patrimonio edilizio del nostro paese; assicurando il lavoro ad aziende specializzate non solo nello stoccaggio di questo materiale edile, ma anche titolate a seguire l’intero iter edilizio. Tra le realtà in grado di sostenere una riqualificazione globale dell’immobile c’è la pugliese Recikla.

“L’amianto, lo dice la parola stessa dal greco, è incorruttibile. È stato negli anni passati impiegato un po’ ovunque, in ambito residenziale ed industriale: assicurava una grande resistenza all’umidità” sottolinea Adriano Carparelli, Responsabile tecnico Recikla.

“L’individuazione del rischio specifico relativo l’amianto risale al 1992 – aggiunge Claudia Calciano, CEO Recikla - questo suppone che tutto ciò che è stato edificato prima di questa data potrebbe contenere amianto”.

La bonifica degli edifici dall’amianto rappresenta uno degli interventi più importanti ed urgenti nell’ambito della loro messa in sicurezza. L’amianto è un minerale di cui si è fatto un grande utilizzo in passato e solo pochi decenni fa si è scoperto che le sue fibre sottilissime sono cancerogene per l’uomo e per questo motivo è stato bandito dalla legge italiana.

“Quando è individuata con certezza la presenza di amianto – continua Calciano - comincia la procedura: si tratta di un iter molto complesso costantemente monitorato dallo SPESAL (Servizio Prevenzione e Sicurezza Negli Ambienti di Lavoro, ndr) che è l’ente deputato e individuato dall’ASL. L’iter comporta la preparazione di una serie di documentazioni. Va predisposto un piano di lavoro. In questo piano è necessaria la specifica di ogni attività; il tutto interfacciandosi con i funzionari dell’ASL, che ne supervisionano e ne approvano l’iter fino al termine”.

“Una volta acquisita l’autorizzazione da parte dello SPESAL, bisogna mettere in sicurezza l’area. – approfondisce Carparelli - Creare un cantiere, circoscrivere uno spazio inibito nel quale è concesso l’ingresso esclusivamente ad operai altamente specializzati, dotati di appositi dispositivi di protezione individuale. Tute, semimaschere facciali, FFP3. Solo a loro è garantito l’accesso all’area”.

“Gli operatori sanno incapsulare, rimuovere ed imballare. Tutti i manufatti devono essere imballati con procedure, stoccati in aree con accesso interdetto a mezzi e persone e questo si fa tracciando ogni passaggio, attraverso l’emissione dei formulari di identificazione del rifiuto, i così detti FIR”.

“La rimozione dall’amianto è l’occasione di riqualifica dell’intero immobile o stabile – sottolinea Giuseppe Celeste, Direttore generale di Recikla – da un punto di vista strutturale, ma anche da un punto di vista energetico. Significa approfittare di agevolazioni, ottimizzandone l’occasione che lo Stato offre partendo dalla bonifica dell’amianto. Il suggerimento è quello non solo di rivolgersi a chi è in grado di rimuovere e smaltire l’amianto, ma anche a chi è in grado di garantire più servizi che consentano una riqualificazione a tutto tondo”.

Contatti: https://www.recikla.it/

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