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Imprese: rapporto Rethink, export piemontese cresce piu' di media nazionale

15 aprile 2014 | 16.51
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Torino, 15 apr. -(Adnkronos) -L'export piemontese cresce al di sopra della media nazionale: nel 2013 il Piemonte si è confermato la quarta regione italiana in termini di volumi esportati nel 2013, con una crescita del 3,9%. E' quanto emerge da Rethink, il rapporto con le previsioni sui trend dell'export italiano per il 2014-2017, con un focus dedicato al tessuto imprenditoriale del Piemonte presentato oggi da Sace nel corso di un'iniziativa promossa all'Unione Industriale per far conoscere agli imprenditori della regione l'ufficio torinese che serve già oltre 1.000 aziende e che solo lo scorso anno ha seguito nuove operazioni per un valore complessivo di 1,3 miliardi di euro.

dal rapporto emerge che tra i settori a maggior potenziale export del tessuto imprenditoriale piemontese, vi sono i mezzi di trasporto (che hanno chiuso il 2013 con +17,5%, su cui ha inciso il comparto automotive), l'agroalimentare (+5,3%, in cui spicca l'andamento del distretto dei vini) e la moda, in particolare nell'alto di gamma (+2,5%), trainati dalla domanda proveniente dai mercati europei non-Ue (con Russia e Turchia in testa), dall'Asia Orientale (Cina e Giappone) e dagli Stati Uniti. La meccanica strumentale, altra eccellenza del territorio, nel 2013 ha registrato un rallentamento legato prevalentemente all'area Euro pur mantenendo livelli elevati di export (8,4 miliardi di euro) e intercettando il maggior dinamismo dei mercati di Nord Africa (+6,6%) e America Latina (+14,7%).

''Negli ultimi anni l'elemento discriminante per le aziende manifatturiere è stato il loro grado di proiezione sui mercati esteri, soprattutto su quelli emergenti. In sostanza chi esporta una quota significativa del proprio fatturato ha fronteggiato meglio la crisi e ora, fra questi, sono già in molti a collocare la fase recessiva alle proprie spalle. Chi viceversa si è affidato al solo mercato interno ha sofferto di più ed anche in questo momento non vede prospettive di una autentica ripresa - sottolinea Licia Mattioli presidente dell'Unione Industriale di Torino commentando il rapporto - perciò l'estero, per l'industria manifatturiera, non è più un'opzione, ma una scelta strategica fondamentale. In tal senso la stretta collaborazione instaurata con Sacenon può che essere letta nella prosettiva di una sinergia sempre più stretta a supporto delle aziende torinesi e piemontesi che intraprendono la via dei mercati internazionali''.

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