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Lavoro: in piazza addetti centrali elettriche, posti a rischio per crisi consumi

19 giugno 2015 | 13.19
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Manifestazione nazionale promossa dai sindacati Filctem-Cgil, Flaei-Cisl, Uiltec-Uil

Lavoro: in piazza addetti centrali elettriche, posti a rischio per crisi consumi

Stato di agitazione nel comparto termoelettrico. Centinaia i lavoratori delle centrali elettriche di Enel, E.On., Tirreno Power, Edison, Sorgenia, A2A, Edipower provenienti da tutta Italia si sono trovati a Roma in piazza Montecitorio per la manifestazione nazionale promossa dai sindacati Filctem-Cgil, Flaei-Cisl, Uiltec-Uil.

Al centro della manifestazione l'allarme sul lavoro in un settore, quello della generazione termoelettrica (circa 10.000 addetti), "dove sono stimate 39 tra centrali e siti a rischio chiusura con circa 2.900 lavoratori coinvolti e altrettanti nell'indotto, che la crisi rischia di travolgere vuoi per il calo dei consumi e vuoi per la mancata pianificazione energetica, il cui risultato ha portato il settore all'asfissia", fa sapere una nota della Filctem Cgil.

Alla manifestazione sono intervenuti i segretari generali di Filctem-Cgil, Flaei-Cisl e della Uil, Emilio Miceli, Carlo De Masi, Carmelo Barbagallo. Una delegazione dei sindacati è stata ricevuta dal presidente della commissione Attività Produttive della Camera dei deputati.

“Siamo al collasso, non c'è più tempo da perdere, se ne è perso fin troppo: ci aspettiamo una convocazione del governo. In caso contrario, reagiremo aprendo una stagione di forte vertenzialità”, ha esordito Miceli.

“Vorrei ricordare che da tempo abbiamo avanzato proposte concrete - ha insistito Miceli - prima fra tutte un vero e proprio piano di emergenza che ipotizza una 'cabina di regia' e la indispensabile riapertura di un tavolo permanente (presidenza del Consiglio, ministeri interessati, parti sociali) per definire comunemente una strategia volta a rilanciare il mercato elettrico italiano, dare stabilità e certezze a un asset strategico per i cittadini e per la politica industriale del Paese, garantire lavoro e occupazione diretta e dell'indotto”.

“Il paese deve poter avere - ha concluso il leader sindacale - una strategia energetica più coerente e deve saper utilizzare questo enorme surplus di energia attraverso un forte processo di diversificazione utile per ammodernare l'Italia”.

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