In agricoltura per ogni lavoratore regolare se ne generano 6/7 fittizi, che acquisiscono il diritto a percepire le indennità di disoccupazione pagate dall'Inps. Il meccanismo è semplice: le aziende assumono manodopera per 51 giorni l'anno, dopo 2 anni questi lavoratori hanno diritto a un indennizzo di disoccupazione di 6 mesi.
Dunque, sono gli stessi lavoratori ad accettare condizioni 'capestro', sottopagati e sfruttati, pur di ottenere l'indennizzo. "Nel 2014 i controlli effettuati hanno fatto registrare circa 65 mila lavoratori fittizi in agricoltura con un costo stimato di 200 milioni di euro, il 95% in 5 regioni meridionali: Basilicata, Puglia, Campania, Calabria e Sicilia" ha affermato Giancarlo Sponchia, presidente Aniv, (Associazione nazionale ispettori vigilanza), in occasione della convetion dell'associazione ospitata presso la Direzione generale dell'Inps. D'altra parte su 200 mila aziende presenti in Italia, 160 mila sono al Sud. Dai dati sul lavoro sommerso, a livello nazionale, emerge anche che "in 89 aziende agricole su 100 sono state rilevate irregolarità" precisa inoltre Sponchia.
Uno sguardo anche all'uso dei voucher non fa che confermare le condizioni di maggiore illegalità nel Mezzogiorno. Su 80 milioni di ticket emessi risulta che 63 milioni sono stati adoperati in tre sole regioni al Nord: Veneto, Piemonte ed Emilia Romagna. E ancora 20 milioni in Piemonte contro i 20 mila in Puglia.