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Infermieri in piazza per dire no a vaccino covid

11 aprile 2021 | 16.08
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A Roma manifestano circa 400 persone

(Fotogramma)
(Fotogramma)

Circa 400 persone hanno manifestato in piazza del Popolo da questa mattina per dire no all'obbligo di vaccino per gli operatori sanitari. La protesta è stata indetta dal comitato 'Di Sana e Robusta Costituzione' che parla di ''esperimento sociale'' dove tutti sono ''al servizio della dittatura delle multinazionali per portare avanti, tramite l’accettazione incondizionata di un trattamento sperimentale, l’instaurazione di una nuova società disumanizzata''. ''Siamo ancora tanti a Resistere! - si legge in un comunicato - Ci hanno provato, usando il ricatto dell’'obbligo morale' per giustificare l’ingiustificabile e accettare l’inaccettabile e ci sono riusciti: molti si sono sottoposti al trattamento, pur con tante paure, dubbi e incertezze solo per difendere il proprio posto di lavoro! Molti sono caduti nella trappola e questo è inaccettabile!''.

FEDERAZIONE INFERMIERI - "Gli infermieri sono dalla parte della scienza e in prima linea per supportare, attraverso l’educazione sanitaria, l’adesione consapevole di tutti i cittadini alla vaccinazione. Per questo, la Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (FNOPI) stigmatizza e rifiuta l’immagine data dalla manifestazione odierna a Roma contro l’obbligatorietà del vaccino per gli operatori sanitari", si legge in una nota. "Se presenti, eventuali infermieri che secondo fonti di stampa avrebbero partecipato al raduno di un sedicente comitato 'Di sana e robusta costituzione', dovranno renderne conto agli Ordini provinciali di appartenenza ai quali la Federazione darà tutto il supporto necessario per operare con il massimo rigore", prosegue la Fnopi

"Per quanto riguarda l’essere vaccinati, la professione infermieristica, come le altre professioni intellettuali nel campo sanitario, aderisce ai principi dell’etica professionale che guida scienza e coscienza degli infermieri in scelte che rispondono al principio inderogabile di tutela della salute delle persone. Riconosce il valore delle evidenze scientifiche come base del suo agire professionale e come garanzia per gli assistiti del massimo sforzo dei professionisti che si curano di loro e della massima sicurezza del rapporto con gli infermieri", si legge ancora.

"Nella sicurezza delle cure, l’infermiere riveste un ruolo fondamentale in quanto corollario fondamentale della responsabilità assistenziale e dell’autonomia, positivamente riconosciute dall’ordinamento giuridico", evidenzia la nota.

"L’infermiere è consapevole del proprio ruolo, e la tutela dell’assistito da assicurare con professionalità e una formazione adeguata è un’attività imprescindibile, parte integrante e fondamentale per l’erogazione in sicurezza delle cure e dell’assistenza alla persona, essenziale per adempiere alla mission dell’infermiere, in linea con la ratio della legge n. 24/2017 e con i principi posti alla base del governo del rischio clinico. La Federazione - firmataria anche della Carta di Pisa sulle vaccinazioni degli operatori sanitari per riconoscere il valore della vaccinazione soprattutto tra i professionisti - sottolinea la necessità che il suo ruolo, per ottenere i migliori risultati, tenda, in termini di empowerment dei cittadini, a comunicare in modo intenzionale con l’assistito e agevolarne così la scelta vaccinale", conclude la nota.

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