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Influencer 'cattivi maestri', prodotti malsani in 3 quarti dei post a tema alimentare

06 maggio 2022 | 12.05
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Influencer 'cattivi maestri', prodotti malsani in 3 quarti dei post a tema alimentare

Cioccolato, dolci, bevande zuccherine e junk food. Tre quarti dei post a tema alimentare pubblicati dagli influencer sui social media hanno come protagonista prodotti non salutari. E' quanto emerge da uno studio di due ricercatrici della Medical University di Vienna, che hanno passato in rassegna l'attività social di influencer tedeschi su TikTok, Instagram e YouTube e hanno scoperto che i cibi e le bevande postati sono "così malsani da non rispettare gli standard della pubblicità per bambini indicati dall'Organizzazione mondiale della sanità".

La ricerca è stata presentata al Congresso europeo sull'obesità di quest'anno a Maastricht, nei Paesi Bassi. Le autrici, Maria Wakolbinger e Eva Winzer, hanno scoperto che il 75% del cibo e delle bevande in primo piano aveva un contenuto elevato di sale, grassi o zucchero e non sarebbe consentito per la commercializzazione ai bambini. La maggior parte di questi contenuti, peraltro, non era chiaramente segnalata come pubblicità. Dei 364 video/post (quasi 13 ore di riprese), un quarto presentava cibi o bevande (409 prodotti), inclusa la metà dei video su YouTube, quasi un quinto (17%) su TikTok e il 7% su Instagram, equivalente a una media di 18 prodotti all'ora. Quindi, seguendo questi influencer, gli adolescenti vedono il marketing di 18 prodotti ogni ora, tutti non sani.

Nel dettaglio, sulla base del modello del profilo nutrizionale dell'Oms, il 75% degli alimenti e delle bevande presenti sono stati considerati malsani e non dovrebbero essere commercializzati ai bambini; il 17% era consentito, e l'8% non può essere determinato a causa della mancanza di informazioni nutrizionali o non rientra in nessuna delle due categorie. I ricercatori austriaci hanno analizzato i pasti, gli snack e le bevande che sono apparsi nei post e nei video di 6 degli influencer di lingua tedesca (3 uomini e 3 donne) più famosi tra gli adolescenti di età fra 13 e 17 anni, con un totale complessivo di oltre 35 milioni di follower o abbonati. Cioccolato e dolci sono stati i prodotti più comunemente pubblicati dagli influencer. I cibi pronti rappresentavano il 9% dei post.

"Come possiamo aspettarci che i nostri bambini mangino in modo sano quando i contenuti sui social media sono distorti per promuovere cibi ricchi di grassi, sale e zucchero?", si chiede Wakolbinger. "Gli influencer hanno un enorme potere su ciò che i giovani ritengono rilevante e attraente. I nostri risultati suggeriscono che la maggior parte delle volte non segnalano quando i loro post sono pubblicità: è imperativo che i governi prendano in considerazione" questa problematica. Anche perché - fanno notare le ricercatrici - l'obesità infantile è in aumento, con quasi un bambino o adolescente su 5 in tutto il mondo attualmente sovrappeso o obeso.

Dallo studio è emerso che oltre la metà (53%) dei prodotti è stata descritta e presentata positivamente dagli influencer, il 42% in modo neutro e il 5% negativamente. Quasi tre quarti (73%) dei prodotti sono stati mostrati mentre venivano consumati dagli stessi influencer. Nel 60% dei video, il prodotto è stato menzionato nella descrizione del video. Di questi, il 19% ha menzionato il marchio o l'azienda e il 41% il cibo stesso. Tuttavia, solo l'11% dei video ha segnalato il prodotto come pubblicità nella descrizione del video e solo il 3% nel video stesso.

Winzer evidenzia la necessità di "un giro di vite sui social media e di sfidare il ruolo degli influencer nel marketing del cibo spazzatura. E' qui che può entrare in gioco la regolamentazione. La Spagna ha recentemente annunciato l'intenzione di mettere al bando gli influencer che spingono cibi e bevande malsane rivolgendosi ai bambini, ma nella maggior parte dei Paesi non ci sono restrizioni alla commercializzazione di cibi malsani su siti web, social media o App per cellulari. I governi devono adottare un approccio globale, mirato a più canali media per garantire che i nostri figli siano incoraggiati a fare scelte di vita sane".

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