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Interledger, il protocollo aperto per l'inclusione finanziaria

27 aprile 2021 | 06.30
LETTURA: 2 minuti

La Fondazione lavora dal 2015 per diffondere il modello dei pagamenti digitali a 1,7 miliardi di persone che ancora hanno difficoltà ad aprire un conto in banca

Interledger, il protocollo aperto per l'inclusione finanziaria

L'idea del protocollo Interledger nasce nel 2015 da Stefan Thomas ed Evan Schwartz partendo dall'evidenza delle complicazioni che possono generarsi quando si effettuano pagamenti online. L'episodio che raccontano i fondatori in proposito fa riferimento la storia di un host di Airbnb che tra commissioni e terze parti è arrivato quasi ad azzerare la propria quota. Interledger costituisce, in pratica, una rete aperta e inclusiva di pagamenti con alle spalle una fondazione che ha come obiettivo quello di costruire percorsi per l'accesso e le opportunità finanziarie in tutto il mondo, collegando l'umanità in un modo nuovo.

Interledger punta a intercettare e favorire l'accesso finanziario, all'interno dell'ecosistema dei pagamenti online, a quei 1,7 miliardi di persone che ancora hanno difficoltà ad aprire un conto in banca e finiscono con l'andare in un negozio all'angolo che addebita commissioni elevate solo per incassare lo stipendio settimanale. È costoso essere poveri e il progetto della Fondazione Interledger porta la tecnologia a coloro che sono storicamente esclusi finanziariamente dall'economia digitale.

Una delle esigenze dell'economia informale è, infatti, quella di inviare denaro ad altri paesi o piattaforme senza commissioni o requisiti di vincolo del cliente. I pagamenti abilitati da Interledger possono essere inviati oltre confine in qualsiasi valuta generando di fatto un importante avanzamento dell'inclusione finanziaria grazie all'integrazione di sempre più persone all'interno di sistemi di pagamento digitali a cui non avevano accesso. Il modo in cui Interledger sposta il denaro si basa sugli stessi principi che Internet utilizza per trasferire le informazioni: invece che inviare pacchetti di dati, il protocollo invia pacchetti di denaro e, proprio come il codice Internet, è aperto a chiunque abbia l'interesse di svilupparlo restando indipendente rispetto alle singole piattaforme e valute.

La Fondazione Interledger mira a creare un'infrastruttura di pagamenti digitali, aperta a chiunque, per guadagnare, comprare, vendere, scambiare e condividere. La sua peculiarità, in questo ambito, è quella di offrire modalità di pagamento che possono raggiungere il centesimo di dollaro o di qualsiasi valuta, così da consentire ai consumatori di contenuti un modo per pagare gli autori anche per pochi minuti di ascolto, per esempio, di una musica, il tutto senza iscriversi a nulla o soffrire per gli annunci. Un altro proggetto ospitato su Interledger è Grant for the Web, un fondo da 100 milioni di dollari per promuovere standard equi e inclusivi nella monetizzazione web. Il programma finanzia individui, progetti e comunità globali che contribuiscono all'ecosistema della monetizzazione web con particolare attenzione alla diversità, all'equità e all'inclusione.

Fanno parte della Fondazione: Chris Larsen, presidente di Ripple; Konstantin Peric, vicedirettore Financial Services for the Poor at the Bill & Melinda Gates Foundation, Maha Bahou, CEO di Jordan Payments and Clearing Company, Evan Schwartz, presidente della Fondazione Interledger e cofondatore del protocollo Interledger e Briana Marbury, direttore esecutivo della Interledger Foundation.

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