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Israele, offensiva si allarga: Hezbollah nel mirino. Ok Netanyahu a ripresa negoziati

29 marzo 2024 | 07.47
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Il premier approva la partenza di due delegazioni per negoziare sull'accordo. Biden: "Rabbia Israele comprensibile, ma troppi innocenti morti"

Soldato israeliano - Fotogramma /Ipa
Soldato israeliano - Fotogramma /Ipa

Israele "espanderà la campagna ed intensificherà gli attacchi nel nord" nelle operazioni militari che da mesi si concentrano su Gaza. Lo ha detto il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, dopo la visita al comando settentrionale dell'forze di difesa (Idf) a Safed. "Israele sta passando da una posizione difensiva ad una offensiva nei confronti di Hamas - ha aggiunto il ministro, secondo quanto riferisce il Times of Israel - e la raggiungeremo dovunque operi l'organizzazione, a Beirut, Damasco e in posti più distanti".

Le dichiarazioni di Gallant arrivano un giorno dopo che un alto comandante di Hezbollah è stato ucciso in un attacco con un drone israeliano nel sud del Libano e 6 membri di Hezbollah figurano tra i 42 morti del raid aereo attribuito ad Israele ad Aleppo, in Siria. L'esercito israeliano ha rivendicato l'uccisione di Ali Naim, colpito mentre si trovava in un'automobile vicino alla città di Bazouriye, nel'area di Tiro.

Secondo il comunicato dell'Idf, Nail "era ritenuto una fonte significativa di saperi nel gruppo terroristico" e "un leader nel campo del fuoco con razzi a testate pesanti, responsabile per la pianificazione e realizzazione di attacchi a civili israeliani". L'Idf ha diffuso anche le immagini del raid con un drone. Un comunicato di Hezbollah aveva annunciato la morte di Naim, che però veniva definito solo come un combattente.

Netanyahu dice sì a ripresa negoziati

Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha approvato la partenza di due delegazioni dello Stato ebraico verso Doha e Il Cairo per negoziare nei prossimi giorni l'accordo sugli ostaggi. Lo ha indicato il Times of Israel, citando una nota dell'ufficio del primo ministro, secondo cui Netanyahu ha garantito al capo del Mossad, David Barnea, e a quello dello Shin Bet, Ron Bar, che avranno "spazio per operare" durante i negoziati nelle due capitali arabe.

Biden: "Rabbia Israele comprensibile, ma troppi innocenti morti"

"Ci sono troppe vittime innocenti, israeliane e palestinesi. Dobbiamo fornire più cibo, medicine e rifornimenti per i palestinesi", ha detto intanto il presidente degli Stati Uniti Joe Biden parlando della guerra nella Striscia di Gaza durante un evento di raccolta fondi a New York.

Biden ha sottolineato che "non possiamo dimenticare che è in gioco l'esistenza stessa di Israele. Gli israeliani sono stati massacrati. Immaginate se ciò accadesse negli Stati Uniti. È comprensibile che Israele abbia una rabbia così profonda. Ma dobbiamo fermare lo sforzo bellico che causa una significativa morte di civili innocenti."

L'Arabia Saudita ed altri Paesi arabi sono "pronti a riconoscere pienamente Israele", ha poi dichiarato Biden alla raccolta fondi a cui hanno partecipato anche i due ex presidenti, Bill Clinton e Barack Obama.

"Adesso non entrerò nei dettagli. Ma ho lavorato con i sauditi e con tutti gli altri Paesi arabi, inclusi Egitto, Giordania e Qatar. Sono pronti a riconoscere pienamente Israele, a riconoscere pienamente Israele per la prima volta", ha detto Biden, secondo quanto riporta la Cnn.

"Ma deve esserci un piano post-Gaza e una soluzione a due Stati, non deve avvenire oggi, ma deve esserci un progresso e penso che possiamo farlo", ha aggiunto durante l'evento che è stato interrotto diverse volte da manifestanti che hanno chiesto un cessate il fuoco immediato a Gaza.

Israele si prepara a entrare a Rafah

"Nessun ostaggio resterà nella Striscia di Gaza", ha promesso intanto Netanyahu nel corso dell'incontro con i familiari dei sequestrati, ancora nelle mani di Hamas dal 7 ottobre scorso. ''Sono i nostri eroi'' li ha definiti, aggiungendo di sapere che ''ogni giorno in più che passa per loro e per voi è un inferno''. Netanyahu ha sostenuto, però, che solo la pressione militare su Hamas porterà alla liberazione degli ostaggi. Per questo, le forze di difesa israeliane ''si stanno preparando a entrare a Rafah'', nel sud della Striscia di Gaza, dove oltre un milione di sfollati hanno trovato riparo.

Le truppe israeliane, che si trovano intorno all'ospedale al-Shifa a Gaza, hanno intanto ucciso Raad Thabet, tra i dieci comandanti ai vertici di Hamas. Ad annunciarlo è stato il portavoce Daniel Hagari, precisando che Thabet è stato ucciso durante un tentativo di fuga. In un'altra zona dell'ospedale, i militari hanno avuto uno scontro a fuoco con alcuni uomini armati e hanno ucciso tre miliziani. L'operazione in corso all'ospedale ha portato all'arresto di 900 sospetti terroristi.

Le Forze armate israeliane hanno reso noto, inoltre, di aver distrutto, facendolo esplodere, come riporta Times of Israel, un tratto di 2,5 chilometri di tunnel di Hamas, parte di una rete sotterranea che collega la zona nord con quella sud di Gaza. Secondo quanto reso noto in conferenza stampa dal portavoce dell'Idf, Daniel Hagari, oltre 30 tonnellate di esplosivo sono state usate nell'operazione.

"Raid Israele in Siria, uccisi 36 soldati"

L'Osservatorio siriano per i diritti umani ha riferito che almeno 36 soldati siriani sono morti e decine di altri sono rimasti feriti in un presunto attacco dell'esercito israeliano nelle vicinanze della città siriana di Aleppo. "Come valutazione preliminare, almeno 36 membri delle forze del regime sono stati uccisi e decine sono rimasti feriti con varie ferite, alcune delle quali gravi, il che rende probabile che il bilancio delle vittime aumenterà a causa degli attacchi aerei israeliani dopo la mezzanotte di giovedì", ha detto l'organizzazione con sede a Londra.

Fino a "36 soldati siriani sono stati uccisi nell'obiettivo israeliano di un magazzino di Hezbollah nella zona di Jibreen, vicino all'aeroporto internazionale di Aleppo", ha poi scritto su Facebook l'Osservatorio, assicurando che si tratta del "numero più alto di soldati siriani uccisi nei raid israeliani". Sebbene queste accuse non siano state ancora verificate, il gruppo ha assicurato che l'attacco israeliano ha preso di mira un deposito di armi appartenente al partito-milizia sciita libanese Hezbollah situato a Jibreen, vicino all'aeroporto internazionale di Aleppo.

Un altro obiettivo dei bombardamenti sono state le fabbriche della difesa di Al Safira, ha aggiunto l'Osservatorio, precisando che esplosioni sono state udite anche nella zona di Kafr Joum, a ovest di Aleppo: "I missili di difesa aerea del regime sono stati lanciati per cercare di contrastare i missili israeliani e contrastare l'attacco. Ambulanze e vigili del fuoco si sono spostati in uno stretto cordone di sicurezza sul luogo degli attacchi per trasportare i feriti e spegnere gli incendi scoppiati".

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