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Sparatoria università Praga, italiani: "Città in preda al panico"

21 dicembre 2023 | 19.07
LETTURA: 2 minuti

Bus e tram deviati, centro bloccato e genitori che cercano disperatamente figli chiusi nelle scuole

Polizia di Praga (Afp)
Polizia di Praga (Afp)

Clima di paura fra gli italiani residenti nella capitale ceca, piombata in un attimo dalla quiete festosa degli addobbi e delle luminarie natalizie all'incubo della sparatoria, che ha causato 14 morti e 24 feriti nell'università cittadina. Centro bloccato, bus e tram deviati, bambini tenuti chiusi nelle scuole, genitori angosciati.

Le testimonianze degli italiani

"Questa è una città abituata all'ordine e alla tranquillità. E' un fatto che ha sconvolto tutti quanti. E' una città stravolta, impazzita", dice al telefono Anna Fumagalli a Praga in visita al marito che vi lavora come ingegnere.

Nella comunità italiana le chat ribollono: madri che cercano di capire dove è stata deviata la linea del tram preso dai figli, amici che si scambiano notizie sui cari che frequentano l'università, moltissimi in difficoltà a raggiungere casa in una città paralizzata. A rendere più angosciosa la situazione, un passaparola via chat che parla di allarmi bomba.

"E' terribile - dice Anna - fino a ieri la città era una bomboniera natalizia: negozi stracolmi, clima di festa, nel perfetto ordine tanto caro ai praghesi" ma oggi stravolto da un uomo armato. "Noi stiamo bene. Non abbiamo conoscenti italiani che siano stati coinvolti, ma quanto accaduto è sconvolgente...", conclude.

Massimo Bernacconi, funzionario a Bruxelles arrivato a Praga per raggiungere la moglie imprenditrice in occasione delle festività natalizie, racconta all'Adnkronos: "Ero a poche centinaia di metri da dove l'uomo ha iniziato a sparare all'impazzata. Mi trovavo tra l'università e la sede della presidenza della Repubblica. Per questo quando ho sentito le sirene della polizia ho pensato a qualche visita di Stato e invece poi la polizia ha iniziato a bloccare la zona, a transennare le strade e la città è risultata paralizzata".

"Ho capito quello che è accaduto quando mi è arrivato il messaggio di mia figlia che va a scuola lì vicino: è successa una cosa grave, un uomo ha iniziato a sparare all'impazzata, ci hanno bloccati tutti nella scuola... In prima battuta ho pensato ad un atto terroristico, lì vicino c'è il quartiere ebraico, poi dalla ridda di informazioni frammentarie sono emersi i particolari".

"Strade bloccate, quindi, cordoni di sicurezza nell'area universitaria, il quadrilatero centrale, insomma, inaccessibile. Si temeva forse che fosse un'azione coordinata che potesse riguardare più istituzioni, scuole, ecc. Gli italiani qui sono qualche migliaio e tutti abbiamo iniziato a cercare e a scambiarci notizie in un clima di ansia e preoccupazione".

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