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Internet: #Staizitta giornalista! dall'hate speech allo zoombombing', le parole che imbavagliano

18 febbraio 2021 | 19.25
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Il libro inchiesta sull hate speech nei confronti delle donne giornaliste.
Il libro inchiesta sull hate speech nei confronti delle donne giornaliste.

"Cessa", "maestrina", "vai a fare la calza ragazzina maleducata", "meriti di morire", "un mostro di bruttezza e cattiveria", "strega", "ritorna casalinga", "la vedo bene come cassiera", per tacere degli insulti sessuali violentissimi fino alle minacce di stupro. E' il linguaggio dell'odio, un catalogo di epiteti contro le donne adesso scientificamente censiti, che sono stati raccolti nel libro-inchiesta "#Staizitta giornalista! dall’hate speech allo zoombombing quando le parole imbavagliano".

Autrici due giornaliste di grande esperienza nel campo dell'informazione e della questione femminile: Silvia Garambois, ora presidente dell'associazione Giulia, e Paola Rizzi, anche lei attualmente impegnata nel direttivo della stessa. Il volume, in uscita su carta per il progetto Digital First di Edizioni All Around e nella collana Studi della Fondazione Murialdi, è disponibile nella versione ebook e si può acquistare anche tramite il sito delle edizioniallaround.it

"Gli insulti se li sentono ripetere tutti i giorni, le giornaliste, sui propri profili social o nelle mail, mentre sono impegnate su fronti caldi, come l’immigrazione, la politica, il crimine organizzato -spiegano le autrici- A volte invece si tratta di professioniste particolarmente esposte, attaccate non per quello che dicono ma per quello che sono, ossia donne, passibili per questo di denigrazione, misogina e minacce di stupro". Nel volume sono raccolte le testimonianze di alcune di loro: cosa significa lavorare, raccogliere notizie, smontare fake news, analizzare i fatti, sapendo che questo avrà come probabile conseguenza una grandine di insulti e minacce. (segue)

"E' l’odio contro le donne e il loro giornalismo -sostiene Vittorio Roidi, presidente della Fondazione per il giornalismo Paolo Murialdi, che ha curato l'introduzione dell'inchiesta- L’attacco sessista, le minacce, gli insulti beceri, un quadro preoccupante che mai avevamo visto".

"Difendere le giornaliste insultate e minacciate -prosegue Roidi- significa combattere il malaffare economico, politico e social, che si nasconde dietro questa odiosa persecuzione. Ed è una battaglia che devono combattere i soprattutto i maschi, perché fra di loro si trovano gli odiatori".

Hanno curato la prefazione l'ex presidente della Camera Laura Boldrini, la commissaria Agcom Elisa Giomi e il professor Federico Faloppa, coordinatore della Rete nazionale per il contrasto ai discorsi e ai fenomeni d’odio.

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