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Oltre la lirica

Lirica: 'Hyperion' di Maderna senza orchestra a Rimini

24 settembre 2015 | 14.13
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Bruno Maderna (Foto da Wikipedia)
Bruno Maderna (Foto da Wikipedia)

Una produzione targata Sagra Musicale Malatestiana porta in scena in prima nazionale a Rimini un nuovo allestimento di 'Hyperion' di Bruno Maderna, affidato al giovane gruppo teatrale Muta Imago (Riccardo Fazi e Claudia Sorace), senza orchestra, con la musica assicurata da un collage delle esecuzioni/versioni dirette dallo stesso maderna

Il debutto avverrà il 26 settembre (replica il 27) alle ore 21,30 nella Sala Pamphili del Complesso degli Agostinani di Rimini, con l'Hermes Ensemble, ovvero il soprano Valerie Vervoort, la flautista Karyn de Fleyt, il live electronic di Juan Parra Cancino, cui si aggiunge il performer Jonathan Schatz.

'Hyperion', opera lirica in forma di concerto, sull’omonimo testo di Friedrich Hölderlin, è la massima espressione della libertà compositiva di Bruno Maderna: dopo aver debuttato con una versione nel 1964 alla Biennale di Venezia, è stata presentata dallo stesso Maderna in forma sempre diversa ad ogni rappresentazione, assorbendo e strutturando una serie di lavori vecchi e nuovi del compositore.

A sancire la sua natura di opera aperta ad essere reinventata a ogni messa in scena, l’allestimento è inteso dai Muta Imago come la riappropriazione di un lavoro che non può essere fermato in maniera definitiva e che, profittando della polarità tra corpo e strumenti, fra i materiali concreti segnati dal flauto, le voci, i nastri magnetici, liberi in forma nuova la potenzialità drammaturgica sognata mezzo secolo fa da Bruno Maderna per dare una forma all’ineffabile destino dell’artista cantato da Friedrich Hölderlin.

"Un flauto e un soprano incarnano la sfida di Hyperion in musica, nell'esecuzione di una sequenza di brani inedita costruita in stretta relazione con l'andamento narrativo dello spettacolo. Sono questi i due strumenti fondamentali che nella musica di Maderna si confrontano con l'orchestra all'interno di un continuo contrappunto, metafora prima del rapporto tra il poeta e la realtà che lo circonda: le voci soliste e la massa orchestrale, due mondi che reciprocamente si attaccano, si inseguono, si guidano a vicenda", spiegano Riccardo Fazi e Claudia Sorace dei Muta Imago.

"Noi non abbiamo un'orchestra reale sul palco, in carne e ossa. La nostra -spiegano Fazi e Sorace- è un'orchestra fantasma, composta da frammenti delle esecuzioni passate dell'opera dirette da Maderna stesso mentre era ancora in vita. Siamo andati in cerca di queste tracce, negli archivi e nelle biblioteche, a Basilea, a Bologna, a Bruxelles, e abbiamo restituito loro una voce".

"Abbiamo chiesto ai musicisti di entrare in relazione con questi fantasmi di un tempo passato, di costruire con essi una sfida al presente; abbiamo chiesto a un flauto di sognare di essere violino per suonare il brano 'Amanda' e a una voce di immaginare di farsi coro, per far risuonare lo 'Schicksalslied', il canto del destino che chiude la nostra versione di Hyperion", concludono Fazi e Sorace.

Protagonista dell’opera è il Poeta, "che vive incompreso nel mondo e che a sua volta non comprende il mondo circostante. Due mondi, pertanto ognuno un caos, eppure ognuno con un alto tipo di organizzazione", secondo le parole del compositore. Iperione invano tenta di esprimersi e di farsi ascoltare, i suoi tentativi restano frustrati dalle continue interruzioni ad opera di rumori, eventi, persone. Infine si allontana intonando dei brevi assoli.

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