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Musica: da Dylan agli U2, in un libro come il rock ha cambiato la storia

29 settembre 2017 | 13.22
LETTURA: 5 minuti

Stefano Mannucci, autore di 'Il suono del secolo' (Mursia)
Stefano Mannucci, autore di 'Il suono del secolo' (Mursia)

Il fiume della storia visto attraverso il rock, oppure il contrario: il rock come contrappunto ai grandi fatti che hanno segnato le epoche, ridisegnandone, a volte, i confini. E' l'obiettivo messo a segno da Stefano Mannucci in 'Il suono del rock - Quando il rock ha fatto la storia" (ed. Mursia, pp. 458, euro 18,00), un romanzo in cui non manca il rigore giornalistico nella ricostruzione dei fatti. "Non volevo scrivere l'ennesima cronologia dei fatti del rock perché ce ne sono già di bellissime -dice Mannucci all'Adnkronos- Ho voluto invertire l'ordine degli addendi: contestualizzare i grandi eventi del rock nel fiume della storia, vedendo quante volte ne hanno modificato il corso, a volte in meglio a volte chiamati in causa necessariamente".

Dalla conquista della luna e Woodstock al Vietnam e John Lennon, dal Sessantotto e i Rolling Stones al Bataclan e gli U2, fino a Bruce Springsteen e Trump la storia e il rock si incontrano nel libro in un racconto per niente didascalico, ma quasi cinematografico. "Mi sono immaginato come un drone - rivela l'autore- che racconta gli eventi vedendoli da sopra, portando il lettore a viverli come se ci fosse stato anche lui".

Qualche esempio? "A me piace ricordare il discorso di Woodstock e la luna, perché nell'arco di 15 giorni, in un'estate catartica e irripetibile, avvengono due cose legate da un sottile filo rosso: conquistare nuovi spazi. A farlo è la stessa generazione, a Houston i 'nerd' che riescono a mandare l'Apollo 11 sulla luna, dall'altra parte i loro fratelli hippies che cercano di conquistare una nuova forma di utopia nella tre giorni simbolica di Woodstock, aprendo le porte della mente".

E a testimoniare che il rock non è morto e la sua potenza è ancora oggi evocativa anche per i giovanissimi, il libro appena uscito è già primo nella classifica Ibs della settimana. "Io ho tentato di scrivere questo volume anche in nome e per conto dei padri, nonni, fratelli maggiori dei 'millennials', per spiegare loro cosa sia stato questo momento -spiega Mannucci, noto a tanti come il Doctor Mann di Radiofreccia - perché i ragazzi di oggi non hanno avuto questa esperienza celebrativa un po' 'stracciona' di stare tutti intorno nella stessa stanza ad ascoltare tutti la stessa cosa, commentandola per settimane".

Oggi è possibile ipotizzare l'esistenza di un artista o di una band che possa avere lo stesso impatto sugli eventi della storia moderna? La risposta non è semplice: "Oggi c'è moltissima buona musica -osserva l'autore- ma i gruppi non sono messi in condizione, anche per un problema strutturale della discografia soppiantata da internet, è molto difficile che possano attecchire a lungo ed avere carriere come quelle della generazioni precedenti".

Ma, forse, qualcuno c'è. "Spero e credo che, tra i 'semivecchi', Springsteen possa svolgere una sua funzione operativa -dice Mannucci-Ha in progetto una nuova avventura a Broadway in solitudine sotto forma di 'storytelling', raccontando le sue canzoni soprattutto per raccontare cos'è l'America di oggi. E Bruce Springsteen-Trump è, non a caso, l'ultimo fra i binomi affrontati nel libro. Dopo la presentazione romana, Mannucci sarà il 24 ottobre alla Feltrinelli di Milano, per poi proseguire in altre tappe in tutta Italia in date ancora da definire.

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