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Sfida televisiva per 'Il nome della Rosa'

26 febbraio 2019 | 18.16
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Sfida televisiva per 'Il nome della Rosa'

di Carlo Roma
Un successo planetario che ha 'invaso' i mercati editoriali di tutto il mondo. 'Il nome della Rosa', il romanzo storico scritto da Umberto Eco e pubblicato da Bompiani nel 1980, arriva sul piccolo schermo con una serie tv in onda su Rai1 dal 4 marzo. Ancora una volta un grande libro varca i confini della fiction televisiva e promette di conquistare 'fette' consistenti di pubblico. Ma cosa è stato 'Il nome della Rosa' sotto il profilo editoriale? Un vero è proprio 'caso letterario' visto che il libro ha venduto 55 milioni di copie ed è stato tradotto in 50 lingue, ottimi viatici questi alla vendita all'estero del prodotto televisivo.

Una storia quella del romanzo, r acconta all'AdnKronos Beatrice Masini, direttrice editoriale della Bompiani, "lunga quarant’anni che per la casa editrice e anche per la letteratura italiana ha rappresentato un caso unico di successo tanto nel giudizio della critica che del pubblico, in patria e nel mondo. Altri romanzi di autori italiani hanno raggiunto un pubblico mondiale ma 'Il nome della rosa' è stato il solo ad aver riscosso il plauso dei critici letterari, ottenendo il premio Strega nel 1981 e l’onore di essere inserito da 'Le Monde' tra i primi 15 libri più importanti del secolo". Il libro, ricorda Masini, "è stato venduto in più di 55 milioni di copie nel mondo. La consacrazione definitiva arrivò con la trasposizione cinematografica del 1986, diretta da Jean-Jacques Annaud, con Sean Connery nel ruolo del protagonista". Ora, dunque, dal cinema si passerà alla televisione e a prendere il testimone di Sean Connery sarà John Turturro che vestirà i panni del protagonista del romanzo, Guglielmo da Baskerville.

Successo economico "pressoché impossibile da quantificare" alla luce del fatto "che un tempo non esistevano le rilevazioni delle vendite", il libro è stato un 'caso editoriale' che può essere considerato quasi un 'unicum' per la casa editrice fondata da Valentino Bompiani nel 1929. Fatto salvo soltanto un precedente illustre, quello di Alberto Moravia. "Nei novant’anni di Bompiani - sottolinea infatti Masini - ci sono stati altri casi di autori entrati nella storia della letteratura italiana, ma senza dubbio quello che più di altri ha segnato la storia della casa editrice, con numerose opere tradotte all’estero e tutta l’opera riunita, è Alberto Moravia. Il sodalizio che si creò tra editore e autore - conclude Masini - ha contribuito a disegnare l'alto profilo letterario della Bompiani. Ripubblicato il capolavoro giovanile 'Gli indifferenti', con 'I racconti' Moravia ottenne il premio Strega nel 1952, e molti romanzi, come 'La romana', 'La noia', 'La ciociara' e 'Il conformista', hanno ispirato grandi film".

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