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Mondo Rai/appuntamenti e novità

28 maggio 2020 | 22.23
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I segreti dello sport di squadra svelati da Bebe Vio e da Luca Pancalli, e un viaggio nell’arte del Beato Angelico con il professor Alessandro Zuccari: son le due lezioni proposte da “#maestri”, il programma di Rai Cultura condotto da Edoardo Camurri, in onda domani alle 15.20 su Rai3, nell’ambito dell’accordo Rai – ministero dell’Istruzione per #lascuolanonsiferma. Primo a salire in cattedra, il professor Zuccari – docente di Storia dell’Arte alla Sapienza – analizza la pittura di Beato Angelico, come fu chiamato, dopo la morte, Guido di Pietro. Un artista capace, come nel caso dell’Annunciazione più volte rappresentata, di usare la simbologia con grande semplicità, ma in modo avvincente. E di conservare una dimensione popolare, rappresentando anche gente comune. La campionessa paralimpica Bebe Vio e il presidente de Comitato Italiano Paralimpico Luca Pancalli, invece, si soffermano sull’importanza del “fare squadra” anche in sport solo apparentemente individuali, come la scherma di cui è campionessa la Vio. E sottolineano un concetto importante per lo sport: competere non è andare contro qualcuno, ma confrontarsi con qualcuno.

Domani a Unomattina dalle 7,10 speciale ricordo di Walter Tobagi nel quarantesimo anniversario della morte. Intervengono in diretta Benedetta Tobagi, il direttore del Corriere della Sera Luciano Fontana e il presidente della Federazione Nazionale della Stampa, Giuseppe Giulietti.

Salvaguardare le foreste del mondo per difendere il patrimonio della biodiversità. Una sfida raccontata da Giovanna Battipaglia, ecologo forestale dell’Università della Campania “L. Vanvitelli” nell’appuntamento con “Newton”, il programma di informazione e approfondimento scientifico di Rai Cultura condotto da Davide Coero Borga, in onda domani alle 21.30 su Rai Scuola (canale 146). I primi interventi di protezione risalgono al 1800 quando furono create le riserve di caccia delle famiglie reali. Successivamente vennero costituiti i grandi parchi nazionali del mondo. Si arriva, infine, nel 1992 alla Convenzione sulla Diversità Biologica delle Nazioni Unite firmata a Rio de Janeiro. Oggi la scienza fa ricerca sullo stato di salute delle foreste e sugli effetti del cambiamento climatico, ponendosi importanti obiettivi per tutelare questo inestimabile patrimonio, proprio come sta facendo la dendrocronologia, un ambito fondamentale per lo studio della biodiversità. Della ricchezza della natura parla anche il botanico Manlio Speciale, curatore dell'Orto Botanico di Palermo, che racconta come gli alberi - i veri protagonisti delle foreste - siano da sempre protagonisti della cultura umana. Anche della musica.

Su Rai5 il 'Macbeth' di Verdi diretto da Pappano - su Rai1 ultimo appuntamento con 'Vivi e lascia vivere'Nero, rosso, crema e oro. Sono i colori che dominano il "Macbeth" di Giuseppe Verdi messo in scena dalla regista inglese Phyllida Lloyd – nota per i suoi successi cinematografici come "Mamma mia!" e "The Iron Lady" – che Rai Cultura propone in prima serata domani alle 21.15 su Rai5 (canale 23). Lo spettacolo, andato in scena alla Royal Opera House di Londra nel 2011, è diretto da Sir Antonio Pappano. Protagonisti sulla scena sono il baritono Simon Keenlyside nel ruolo del titolo, il soprano Liudmyla Monastyrska nella parte di Lady Macbeth, il basso Raymond Aceto come Banco e il tenore Dimitri Pittas nei panni di Macduff. Opera dominata dalle distruttive ambizioni dei suoi protagonisti, con eventi sanguinosi e streghe misteriose, Macbeth rappresenta il primo reale incontro di Giuseppe Verdi con William Shakespeare, autore al quale si ispirerà poi per Otello e Falstaff. Decima opera verdiana, debuttò in una prima versione a Firenze nel 1847, quindi a Parigi nel 1865 e alla Scala nel 1874.Attesissimo finale domani alle 21.25 su Rai1, per “Vivi e lascia vivere”, la serie firmata da Pappi Corsicato con Elena Sofia Ricci e Massimo Ghini, che ha riscosso nei cinque appuntamenti andati in onda nelle scorse settimane, un ottimo seguito di pubblico e grandi apprezzanti della critica. Nell’episodio da titolo “La minaccia” Laura è ancora in forte difficoltà, dopo aver ricevuto una brutta notizia. Corre in ospedale insieme a tutta la famiglia ed è in ansia per la salute di suo figlio Giovanni. Toni nel suo nascondiglio viene a sapere dell’incidente del ragazzo e decide di rischiare pur di rivederlo, infatti si sente legato a Giovanni come a un figlio. Renato, il marito dato per morto e ricomparso all’improvviso, finalmente riparte, mentre Laura incontra qualcuno che le fa uno spaventoso ricatto. Ne “L’addio”, ultimo episodio della fortunata serie, l’attività di Laura e delle sue amiche è fortemente a rischio, si salverebbero solo cedendola, ma le donne non vogliono: quella è ormai la loro ragione di vita. Stranamente, la più debole appare proprio Laura: è sotto ricatto, ha paura per sé stessa e per i suoi figli, e decide di fare quello che le viene chiesto. Ma qualcosa di inatteso l’aspetta. Vivi e lascia vivere è una coproduzione Rai Fiction – Bibi Film Tv.Dopo la pubblicazione su RaiPlay del film “Magari” di Ginevra Elkann, da domani sarà disponibile sulla piattaforma digitale Rai “Bar Giuseppe”, scritto e diretto da Giulio Base, seconda pellicola dell’iniziativa realizzata da Rai Cinema e RaiPlay dal titolo “La Rai con il Cinema Italiano". Si tratta di quattro film inediti, pubblicati per la prima volta in esclusiva ogni giovedì su RaiPlay , e di quattro che arrivano direttamente sulla piattaforma Rai, dopo essere usciti nelle sale cinematografiche. “Bar Giuseppe" presentata lo scorso ottobre alla Festa del Cinema di Roma, è una storia bella e delicata che mette insieme i temi sociali del lavoro dell’accoglienza e dell’emarginazione. Giuseppe, il protagonista, gestisce un bar e la stazione di servizio di una zona rurale italiana. Vedovo e con due figli già grandi, incontra Bikira arrivata da poco dall’Africa e l’assume come cameriera. La storia d’amore che nascerà tra i due, lui ormai anziano e lei molto più giovane, creerà un grosso scandalo e la rabbia di molti nel paese dove vivono. Tra gli interpreti, oltre al bravissimo Ivano Marescotti, ci sono Virginia Diop, Nicola Nocella, Michele Morrone, Vito Mancini, Teodosio Barresi, Ira Fronten, Emmanuel Dabone e Selene Caramazza.

Su Rai5 'Le grandi sfide alla natura' - su Rai3 la storia degli italiani prigionieri degli AlleatiSul nostro pianeta ci sono luoghi magnifici, ma al tempo stesso inaccessibili e inospitali, che presentano continue e straordinarie sfide a chi li abita. La serie “Le grandi sfide alla natura”, in onda da domani alle 14.50 su Rai5 (canale 23), racconta la storia di coloro che sopravvivono e prosperano negli angoli più aspri del nostro pianeta, dimostrando come queste meraviglie del mondo naturale siano in grado di plasmare l’esistenza degli uomini che hanno avuto il coraggio di farne la propria casa.

Un aspetto poco noto della Seconda Guerra Mondiale: la vicenda dei prigionieri italiani in mano alleata. In grande maggioranza essi vengono catturati sul fronte africano, dove nel 1943 le forze dell’asse subiscono la definitiva sconfitta. A “Passato e Presente”, in onda domani alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia, Paolo Mieli ne parla con la professoressa Isabella Insolvibile. I prigionieri italiani vengono trasferiti negli Stati Uniti, in Inghilterra e nei paesi del Commonwealth, e le loro condizioni di prigionia sono più che accettabili. Vivono in ambienti puliti, hanno sufficiente vestiario e un’abbondante alimentazione. Sono utilizzati come lavoratori, soprattutto nel settore agricolo, ma qualche volta anche in occupazioni legate allo sforzo bellico, nonostante il divieto delle Convenzioni internazionali. Paradossalmente le loro condizioni peggiorano, quantomeno sotto il profilo psicologico, dopo l’8 settembre 1943. Con l’Armistizio nasce la speranza di tornare a casa, ma gli italiani rimangono prigionieri. Il difficile rapporto degli alleati con il governo Badoglio non consente la loro liberazione. Anzi, per tutti loro lo status di prigionieri permarrà anche dopo la fine della guerra, fino al rientro a casa.La storia di Ivan IV, Zar di Russia, passato alla storia come il “Terribile”. La racconta il documentario in onda domani alle 22.10 su Rai Storia (canale 54). Orfano a soli 8 anni, controllato e maltrattato dai boiardi che ambivano a gestire il suo regno, Ivan crescerà con un odio profondo nei loro confronti. Commetterà il suo primo omicidio a 13 anni e si guadagnerà presto l’appellativo, controverso, di “il terribile”, che potrebbe essere riferito ai suoi scatti di ira e violenza gratuita, ma anche al suo essere temuto dai potenti e, per questo, rispettato dal popolo. Il documentario esamina le varie fasi della sua esistenza e i conflitti che Ivan si trova ad affrontare all’interno e all’esterno ella Russia.

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