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Iran: partita volley con Usa, donne restano di nuovo fuori da stadio

19 giugno 2015 | 19.41
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Infophoto - INFOPHOTO
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Alla fine non ce l'hanno fatta le donne iraniane a entrare nello stadio Azadi di Teheran per assistere alla partita di pallavolo maschile Iran-Usa, iniziata alle 21 locali (le 18.30 in Italia). Rispettando alla lettera un divieto in vigore dal 1979, le forze di sicurezza della capitale hanno impedito alle tifose di accedere agli spalti dello stadio. Il divieto prevede infatti che le donne non possano assistere alle competizioni sportive, quando in campo ci sono giocatori uomini.

L'hanno avuta vinta, quindi, gli ultraconservatori del paese, che due giorni fa hanno manifestato davanti agli uffici del ministero dello Sport contro la possibile apertura dei cancelli degli stadi alle iraniane. A inizio mese, infatti, erano arrivati segnali di apertura dalla vice presidente Shahindokht Molaverdi, che aveva parlato della revoca parziale del divieto.

Per oggi si profilava l'ipoesi di far assistere circa 500 tifose, su un totale di 12.000 posti, all'incontro Iran-Usa. Anche la Federazione internazionale di pallavolo si era schierata a favore delle tifose iraniane. Ma le contestazioni dei giorni scorsi sono state fortissime e gli ultraconservatori hanno chiesto la rimozione della Molaverdi dal suo incarico.

Tra le forze di sicurezza intorno allo stadio, non a caso erano state schierati molti agenti donna, che hanno bloccato le loro concittadine agli ingressi, mentre a tante non è stato neanche consentito di avvicinarsi all'area dello stadio.

A nulla è servito che a un gruppo di circa 500 donne fosse stato consegnato nei giorni scorsi un biglietto per entrare allo stadio. Si trattava di un accredito speciale, riservato a parenti di giocatori, tifose della squadra ospite e funzionarie. All'ingresso dello stadio Azadi, le forze di sicurezza hanno ignorato i lasciapassare e hanno fatto entrare solo uomini, forse per un provvedimento dell'ultima ora, adottato in seguito alle proteste degli ambienti più conservatori.

Nessun passo avanti, quindi, dal caso di Ghoncheh Ghavami, la giovane irano-britannica arrestata a giugno 2014 a Teheran mentre cercava di entrare allo stadio per assistere alla partita di volley Iran-Italia e rilasciata dopo mesi su cauzione. Eppure lo scorso anno il presidente Hassan Rohani aveva ammesso che nel paese "ci sono molti problemi in materia di diritti delle donne e parità di genere". "Le donne stanno al fianco degli uomini - diceva il moderato Rohani - e sono uguali a loro".

"Mi dispiace soprattutto - ha commentato ad Aki-Adnkronos International Taher Djafarizad, presidente dell'Associazione Neda Day, con sede a Pordenone - per gli uomini iraniani, che hanno dimostrato di essere senza orgoglio e senza dignità, entrando in 12.000 nello stadio e accettando che le loro donne restassero fuori".

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