Baghdad, 8 set. (Adnkronos/Aki) - "Lo Stato Islamico ha venduto 3mila donne yazide per mille dollari" in un mercato di Mosul, nel nord dell'Iraq. Lo rivela ad Aki-Adnkronos International Duraid Tobia, responsabile per le Minoranze nel consiglio provinciale di Ninive. Secondo Tobia, le donne, gran parte delle quali prese in ostaggio dai miliziani jihadisti nei villaggi yazidi come Sinjar, sono state vendute con l'intento di "distruggere il morale delle loro famiglie" e per "la volontà di umiliarle" in quanto appartenenti a una minoranza etnica.
Il responsabile dell'amministrazione di Mosul non ritiene che il mercemonio di donne da parte dell'Is sia finalizzato al finanziamento dell'organizzazione. "Per quanto riguarda i finanziamenti, l'Is dipende da quello che ha rubato nelle banche in Iraq, Siria e Yemen - spiega Tobia - sono somme enormi e ai jihadisti bastano per finanziarsi ancora a lungo. Oltre alle rapine c'è poi la riscossione del 'pizzo' e i ricavi della vendita di petrolio in grandi quantità e a prezzi bassissimi, a 12 dollari al barile. L'Is viene poi finanziata da donazioni di individui di "altri paesi arabi".
Senza questa montagna di denaro - conclude Tobia - non si spiegherebbe come mai i leader di questa organizzazione "abbiano tutti macchine nuove. I jihadisti hanno inoltre a disposizione armi leggere e pesanti tecnologicamente avanzate e tutte della stessa marca. Solo i manoscritti e i manufatti che hanno saccheggiato dai siti archeologici basterebbero a coprire le loro spese per mesi".
