L'agenzia tecnica del ministero ha presentato progetto su 'mappe di rischio'.
"Questo convegno arriva a conclusione di due anni di lavoro. Due anni di lavoro sono serviti per capire i processi e i sistemi. La prima cosa che diciamo è che bisogna integrare tutte le conoscenze e questo significa che bisogna uscire dall'autoreferenzialità dei soggetti pubblici che gestiscono le banche dati". Lo ha detto a Labitalia Rodolfo Giorgetti, immigration management director, a margine del convegno 'Immigrazione e lavoro sommerso. Azioni di prevenzione, contrasto e politiche attive', promosso da Italia Lavoro e dal ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Le banche dati, insiste Giorgetti, "vanno messe insieme se si vuole combattere il lavoro irregolare". "Noi abbiamo provato a farlo -sottolinea- con le mappe di rischio, abbiamo costruito delle mappe di rischio e vogliamo continuare a lavorare su questo terreno. Vogliamo mettere a disposizione degli ispettori del lavoro, degli ispettori dell'Inps, dei carabinieri degli strumenti per contrastare quello che è il lavoro irregolare".
"Dall'altra parte -conclude Giorgetti- vogliamo che i lavoratori che si sentono sfruttati, i migranti che sono in qualche modo in condizione di sfruttamento possano emergere e denunciare il proprio datore di lavoro".
