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Jobs Act: professionisti in campo per conoscere novità

22 aprile 2015 | 13.43
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Donati: "Far capire i vantaggi che possono avere sia i datori di lavoro che i dipendenti".

Un momento dell'incontro
Un momento dell'incontro

Il mondo del lavoro, datori e lavoratori insieme, ha bisogno di capire e conoscere le novità contenute nel Jobs Act. Questo il presupposto che ha portato lo studio Donati a organizzare, in partnership con Adp, nella sede del Palazzo dell'Informazione Adnkronos, l'incontro 'Il mondo del lavoro dopo il Jobs Act'.

"Come consulenti del lavoro -spiega a Labitalia Gianluca Donati, senior partner studio Donati- è nostro dovere diffondere queste conoscenze e, soprattutto, far capire i vantaggi che possono avere sia i datori di lavoro che i dipendenti".

"L'alta affluenza che abbiamo registrato al focus -fa notare- è sinonimo di quanto sia sentita questa necessità di informazione, che però deve essere comunque data da tecnici della materia. Sono argomenti che non possono, infatti, essere trattati in modo superficiale anche perché su questi si basa il rilancio del sistema Paese".

"Professionalmente ritengo che -ammette Gianluca Donati- il mercato del lavoro abbia bisogno della flessibilità prevista dal Jobs Act; ingessato com'è, infatti, è stato costretto ad attraversare e superare un periodo di crisi troppo lungo. Per questo, l'impossibilità di ridurre i costi del personale costituiva veramente una penalizzazione per le aziende".

Una semplificazione salutata con favore anche da Antonella Parisi, docente di Diritto processuale civile all'Università Luiss Guido Carli. "Al di là della questione contenutistica del Jobs Act -sottolinea a Labitalia- è importante segnalare la portata innovativa della norma: cioè il fatto che c'è una semplificazione meritoria delle tipologie contrattuali e, quindi, non più tanti testi di legge ma un testo di legge unico che racchiude un'intera disciplina della contrattazione".

Ad esempio, continua Antonella Parisi, "per quanto riguarda il contratto di somministrazione e le collaborazioni abbiamo solo uno schema di decreto: l'innovazione è sia di contenuti sia soprattutto di metodo". "In questo schema di decreto -ricorda- è contenuto un testo organico delle tipologie contrattuali e, quindi, tutti i tipi di contratto non dovremo più andarli a cercare. Mi riferisco, in particolare, ai lavoratori che non dovranno più districarsi tra leggi e leggine, ma che troveranno tutto disciplinato insieme, in maniera più organica, all'interno dello schema di decreto".

Per Tiziana Serrani, socio dello studio legale Pessi e associati, "la modifica più interessante è quella dell'articolo 2.103 del Codice civile relativo al cosiddetto demansionamento". "Una norma -fa notare a Labitalia- che è stata inserita nello schema di decreto legislativo sulle tipologie contrattuali e che, una volta approvata, consentirà alle aziende di gestire con maggiore flessibilità i rapporti di lavoro".

"Mi riferisco -ammette Tiziana Serrani- alla flessibilità funzionale interna al rapporto di lavoro a cui il Jobs Act renziano ha dato una certa importanza, anche con interventi sul Testo unico della maternità e paternità".

"Molte norme -precisa- devono ancora funzionare: è ancora da vedere, ad esempio, cosa succederà con i controlli a distanza che è una disposizione ancora inattuata. Il Jobs Act delega, infatti, il governo a introdurre riforme e interventi anche in materia di controlli a distanza. Bisogna però vedere gli spazi di intervento, tenendo conto dei limiti imposti dalla legge sulla privacy e dalla Comunità europea".

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