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Kortunov (Riac): "Attacco al Cremlino organizzato da professionisti"

04 maggio 2023 | 16.52
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"Uso armi nucleari? Probabilità bassa ma non da escludere"

Kortunov (Riac):

"Penso che sicuramente non sia qualcosa che possa essere facilmente organizzato da dilettanti. Mi sembra piuttosto un attacco di professionisti". Lo afferma Andrej Kortunov, direttore accademico del Consiglio russo per gli affari internazionali (Riac) a Mosca, commentando con l'Adnkronos l'attacco al Cremlino con due droni, uno dei quali è esploso sopra il palazzo del Senato incendiando il tetto.

"La realtà è che non sappiamo con certezza chi sia stato. La posizione ufficiale russa è che questo attacco sia stato organizzato dagli ucraini e che la complessità tecnica dell'azione suggerisca che sia stato gestito dall'intelligence ucraina", prosegue Kortunov, sottolineando tuttavia che ancora si è in attesa di "un qualche tipo di prova che avvalori questo punto di vista".

Sulla possibilità che l'accaduto possa essere considerato un segnale di debolezza del Cremlino, l'analista suggerisce che non ci sono state vittime, e quindi "in questo senso l'attacco non ha avuto successo", aggiungendo che la leadership russa ha adottato "le misure necessarie" per disinnescare questo tipo di azioni. "Ora - aggiunge - dovremo valutare l'eventuale impatto sull'opinione pubblica. Finora non siamo a conoscenza di alcun danno significativo correlato a questo attacco. Quindi è ancora da vedere".

Kortunov, in vista della parata a Mosca del 9 maggio, sostiene che le forze russe non abbiano ottenuto "alcun tipo di successo strategico" in Ucraina e sebbene continuino ad avanzare a Bakhmut, "questi progressi sono piuttosto lenti". "Possiamo parlare di alcune conquiste tattiche sul terreno, ma per quanto ne so, non c'è stato alcun segno di grande accerchiamento delle forze ucraine", evidenzia l'analista, secondo cui i 'successi' russi "non costituiscono una svolta strategica".

Sull'ipotesi di una possibile escalation militare russa in Ucraina come rappresaglia per l'attacco al Cremlino, Kortunov dichiara che è "difficile dirlo" dal momento che "non è qualcosa che viene annunciata apertamente".

Intanto si rincorrono le notizie sulla prevista controffensiva ucraina sulla quale Kortunov ritiene ci siano molti punti interrogativi. "La questione principale è se questa controffensiva avrà successo o meno e se sia già iniziata, stia per iniziare o se sarà rimandata all'estate. Ciò non è ancora chiaro ed i segnali che ci giungono dal teatro sono contrastanti - spiega - Alcuni ritengono che ci sia molta attività da parte ucraina e questo potrebbe essere un segnale che la controffensiva sia già in atto. Ma altri dicono che i piani iniziali della parte ucraina siano stati interrotti da azioni militari intraprese dall'esercito russo. E che questa controffensiva sia stata rinviata. Forse entro i prossimi due giorni avremo un quadro chiaro di quello che sta succedendo".

Sull'ipotesi, infine, che la Russia ricorra ad armi nucleari tattiche in Ucraina per vendicare l'attacco al Cremlino, Kortunov indica che al momento ci siano possibilità "piuttosto basse". "E' difficile giustificare l'uso di armi nucleari tattiche dal punto di vista militare. E le ripercussioni politiche di tale escalation sarebbero estremamente gravi per la Russia e negative in termini di reputazione a livello internazionale", dice Kortunov, secondo cui Mosca cercherà di evitare l'utilizzo di questi armamenti "per quanto possibile".

"Solo se ci sarà un grande successo strategico della parte ucraina o se ci sarà un coinvolgimento diretto della Nato, questa opzione potrebbe essere considerata come qualcosa di più realistico e più probabile", conclude.

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