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Sostenibilità: Assobirra, in 25 anni -2/3 acqua consumata per produrre birra

02 dicembre 2015 | 17.30
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A woman drinking from a beer glass with froth. - Infophoto - INFOPHOTO
A woman drinking from a beer glass with froth. - Infophoto - INFOPHOTO

“Il modello proposto dall’economia circolare ha come pilastro fondante la sostenibilità, e quindi l’attenzione all’ambiente e al riciclo. In 25 anni il settore birrario ha mostrato un grande impegno su questo fronte, arrivando a ridurre di circa due terzi la quantità di acqua consumata per produrre la birra", così il presidente di AssoBirra Piero Perron, in occasione del Consiglio Centrale e Nazionale dei Giovani Imprenditori di Federalimentare dove si è discusso il documento guida per l’economia circolare pubblicato oggi dalla Commissione europea.

Il settore, ha ricordato Perron, è arrivato a risparmiare circa 9 miliardi di litri d’acqua all’anno, l’equivalente del fabbisogno idrico annuo di una regione come la Valle d’Aosta. Come segno di ulteriore impegno, entro il 2020 le aziende birrarie italiane diminuiranno di un ulteriore 25% l’impiego di acqua e faranno scendere del 40-50% rispetto al 1990 le emissioni di Co2.

Per Filippo Terzaghi, Direttore di AssoBirra, l’economia circolare "può offrire maggiori possibilità agli imprenditori un nuovo impulso all’occupazione". Secondo le ultime stime, infatti, il settore della birra ha garantito circa 136.000 posti di lavoro nel 2014, fra diretti, indiretti e indotto allargato.

Serve però "un’efficace riforma della fiscalità, che ancora oggi è un freno alle imprese: quella delle accise continua infatti ad essere un’anomalia tutta italiana. In nessun altro Paese europeo la birra viene penalizzata come da noi. Le tasse rallentano anche il fenomeno di crescita dei micro birrifici mentre con accise più basse si potrebbero generare dai 3.000 agli 11.000 nuovi posti di lavoro”.

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