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Criptovalute

La dura vita del cripto minatore

11 giugno 2021 | 06.32
LETTURA: 2 minuti

In fuga dalla Cina ma non del tutto, con la strada spianata (forse) in Texas, i miner di criptovalute hanno cominciato a servirsi anche del letame.

 - Da Easycryptohunter.co.uk
- Da Easycryptohunter.co.uk

Dopo il recente giro di vite sui miner di criptovalute da parte del governo cinese ci si sarebbe potuti immaginare lunghe file di minatori in fuga verso i confini con i computer sulle spalle. Ma la dura vita del minatore ha trovato nuove speranze nella possibilità di certificare la propria energivora attività lavorativa con l'etichetta della carbon neutrality. In Sichuan, regione ricca di energia a basso costo generata da un avanzato sistema idroelettrico, si punta ad accogliere ancora di buon grado questi lavoratori del bit, non fosse altro per l'indotto di mercato e ricchezza che possono generare. Allo stesso modo, nei territori americani che attendono la messa in atto delle promesse di Joe Biden sulla tassazione e la regolamentazione del settore cripto, si aprono spiragli di maggiore disponibilità.

Il senato del Texas si è riunito per discutere sul Virtual Currency Bill. Ovvero su una legge che stabilisce un quadro giuridico attorno agli investimenti in bitcoin e criptovalute. In un articolo per la National Law Review, Daryl Roberston e Patrick Boot scrivono: "The Virtual Currency Bill fornisce un quadro chiaro e conciso per stabilire come avviene il controllo sulla valuta virtuale e chiarisce che il controllo può essere stabilito indipendentemente dal fatto che la possibilità di esercitarlo sia condivisa con un'altra persona, elemento fondamentale affinché le banche e altre istituzioni finanziarie non bancarie forniscano efficacemente servizi di custodia per le valute virtuali”. Inoltre: “L'approccio chirurgico adottato dagli estensori del disegno di legge fornisce il giusto equilibrio per consentire all'industria di continuare a maturare, lasciando, allo stesso tempo, ampio e adeguato spazio per ulteriori modifiche normative nel futuro”.

E poi c'è Philip Huges, giovane agricoltore gallese che ha allestito un'attività di mining utilizzando il letame delle sue mucche per produrre energia elettrica. Per aiutarlo in questo compito sono stati allestiti dei veri e propri macchinari a digestione anaerobica, ovvero dispositivi che elaborano i rifiuti e alimentano la piattaforma, specializzata nell'estrazione di Ethereum. Collabora con lui Josh Riddett che gestisce Easy Crypto Hunter, azienda che vende e ospita impianti di estrazione mineraria con sede a Manchester. I due hanno in progetto di produrre generatori di elettricità rinnovabile su piccola scala da installare a chi li compra. Il che è già stato fatto in 42 siti.

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