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La partita per il Commissario Ue

17 luglio 2019 | 20.24
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Per i 5 Stelle pallino nelle mani di Conte e Di Maio

Immagine di repertorio (Fotogramma)
Immagine di repertorio (Fotogramma)

Si complica di ora in ora la partita per il commissario Ue che la Lega era certa di esprimere in Europa. Il voto contrario del Carroccio ad Ursula von der Leyen ha complicato la partita, 'azzoppando' di fatto la corsa di Giancarlo Giorgetti: la sua designazione viene ormai considerata una 'mission impossible' in ambienti di governo. Una partita complicata che il premier Giuseppe Conte cercherà comunque di portare a casa, ma che ora come ora viene stimata al 20% di possibilità.

Tra il voto contrario alla neo presidente della Commissione Ue, lo scivoloso caso dei presunti finanziamenti russi, la sintonia manifesta con Alternative fur Deutschland, la posizione di Matteo Salvini perde forza in Europa: "ora dovrà negoziare il nome con Conte e Di Maio, ed è possibile che si faccia strada quello di un tecnico", spiegano da Strasburgo. Dove ieri il M5S ha giocato una partita decisiva per l'elezione della 'delfina' di Angela Merkel: il pollice in su concertato dal gruppo europeo del Movimento non solo con Luigi Di Maio ma anche col premier Giuseppe Conte.

La Lega, nonostante ostenti ottimismo, teme il 'ribaltone', ovvero un patto di potere M5S-Pd, anticamera di un futuro governo insieme, cementato da un commissario Ue italiano sì, ma di caratura tecnica se non addirittura in quota 5 Stelle.

Dal fronte M5S si negano con fermezza ipotesi di alleanze con i dem. La posizione dei grillini è netta: "Noi rispettiamo i patti - spiega una fonte di rilievo da Strasburgo - la Lega ha vinto le Europee, ma un candidato debole sarebbe un danno enorme per l'Italia". "Un commissario targato Lega avrebbe zero chance di essere eletto - fa eco una fonte di governo di prima linea - quindi Salvini non ha delega in bianco ma deve trovare la quadra con Conte e Di Maio". Missione non semplice coi tempi che corrono.

Dopo aver incassato la vicepresidenza del Parlamento Europeo con Fabio Massimo Castaldo, i 5 Stelle, metabolizzata la sconfitta alle europee, sono sì consapevoli di non poter indicare il nome del commissario, ma pensano di poter essere decisivi. "La Lega ha fatto harakiri - dice una fonte di prima linea del M5S all'Adnkronos- mentre noi ora siamo nella stanza dei bottoni... Il pallino è nelle mani di Conte e Di Maio, Salvini se ne faccia una ragione".

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