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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

15 febbraio 2018 | 10.17
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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

"Con interventi specifici in materia di formazione: dall'agevolazione dei percorsi scolastici a partire dalla valorizzazione degli istituti tecnici superiori, fino all'aggiornamento continuo per chi è già impiegato in azienda. Si tratta di misure fondamentali per il futuro delle imprese che hanno e avranno sempre più bisogno di competenze specifiche e capaci di gestire le macchine 4.0 e i processi digitalizzati". Così, in un'intervista Massimo Carboniero, presidente Ucimu-sistemi per produrre.

"L'accordo è in realtà molto complesso e articolato. Nasce da una piattaforma sindacale presentata a settembre del 2017. C'è stato un lungo negoziato. Il jobs act è un punto marginale dell'intesa. Basti dire che esso è applicabile solo a 250 dipendenti su 5mila. Si tratta di quelli assunti dopo il 7 marzo 2015: risorse selezionate con cura, tecnici e specialisti che abbiamo formato. Non si assume per licenziare, almeno non in aziende come la nostra che lavorano su concessioni da gestire per i prossimi 20-30 anni. Onestamente, per noi sono molto più importanti le altre parti dell'accordo". Così, in un'intervista a Il Corriere della Sera, l'amministratore delegato dell'Acea, Stefano Donnarumma.

"Se il pil continua a crescere, e se la quota che va ai redditi di lavoro continua a ridursi progressivamente, mentre aumenta il peso degli altri redditi, sarà inevitabile, prima o poi, indirizzare il prelievo verso queste categorie di reddito, come è sempre successo nella storia della tassazione. Volendo intervenire tempestivamente e in modo razionale, sarebbe necessario modificare radicalmente il sistema attuale di finanziamento del welfare. Si tratterebbe di costituire un fondo speciale per il finanziamento della sanità e della previdenza, alimentato con un prelievo generale proporzionale sull'intero valore aggiunto prodotto ogni anno, fermi restando i meccanismi attuali di calcolo delle pensioni e di entitlement. In questo modo il finanziamento delle principali categorie di welfare graverebbe in modo uniforme su tutti i redditi e non solo su alcuni: finanziamento universale per un welfare universale". Lo scrive su Il Sole 24 Ore l'economista Vincenzo Visco.

"La formazione resta una chiave fondamentale per lo sviluppo, soprattutto in ambito della fabbrica 4.0. Bisogna puntare essenzialmente sulla meritocrazia. Bisogna dare ai ragazzi gli stimoli giusti perché diano il massimo e per ottenere da loro il massimo. Noi abbiamo seguito lo sviluppo di diversi istituti tecnici professionali sul territorio. Rispetto a Paesi come la Germania, qui in Italia gli Its sono meno valorizzati, ma hanno invece un ruolo fondamentale. Dobbiamo dar loro pari dignità nel confronto con le altre scuole superiori. Dobbiamo valutare positivamente il grado di professionalità che un istituto tecnico può fornire. Non vanno sottovalutati perché aprono direttamente le porte all' interno delle aziende". Così, in un'intervista a Il Sole 24 Ore, Michele Bauli, presidente di Confindustria Verona.

"Le nuove norme sul rapporto di lavoro nascono per gran parte da un progetto a cui lavoro da vent'anni: di questo sono orgoglioso. Ma di quel progetto faceva parte anche un nuovo sistema di servizi di assistenza ai lavoratori nel mercato del lavoro centrato sulla cooperazione tra centri per l'impiego e operatori privati, retribuiti mediante appositi voucher: gli assegni di ricollocazione. Sull'attuazione di questa parte della riforma si sta registrando un ritardo inaccettabile". Così, in un'intervista a Italia Oggi, il giuslavorista Pietro Ichino.

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