Forte richiamo dei revisori legali al 'giusto compenso' nelle attività di monitoraggio contabile negli enti locali lanciato dall'Istituto nazionale revisori legali, in occasione del seminario nazionale, in corso a Roma, presso l'auletta della Camera dei deputati, alla presenza di numerosi deputati ed esponenti del mondo professionale. Il presidente dell'Inrl, Virgilio Baresi, nel ricordare che "la nuova legge sulla revisione legale entrata in vigore il 1° gennaio 2017, che prevede maggiori responsabilità civili e penali nei confronti dei revisori, con sanzioni alle quali il professionista deve rispondere con il proprio patrimonio e rischio fino a 5 anni di reclusione, impone un rigoroso approccio professionale da parte dei revisori, ma anche maggiori tutela per garantire la trasparenza e la terzietà del loro operato".
"In particolare - sottolinea - chiediamo al governo una forte attenzione ad assicurare il giusto compenso negli incarichi di revisione presso gli enti locali, poiché riduzioni nei compensi potrebbero indurre il revisore a rinunciare all'incarico ricevuto 'per sorteggia' come recita la legge". Il presidente dell'Inrl Baresi evidenzia, poi, l'importanza dell'obbligatorietà della formazione professionale, per la quale l'istituto ha prontamente provveduto ad organizzare 15 seminari sul territorio, da Nord a Sud, per garantire agli oltre 60mila revisori non iscritti al sistema ordinistico, un adeguato percorso formativo dei 20 crediti acquisiti entro il 31 dicembre 2017, come stabilito per legge per evitare sanzioni o addirittura la cancellazione dal registro presso il Mef.
Nel corso del seminario, il vicepresidente vicario dell'Istituto nazionale tributaristi, Giorgio Del Ghingaro, ribadisce come "oggi sia urgente un segnale concreto del governo per la semplificazione in materia di giustizia fiscale, poiché le oltre 30 circolari e 190 pagine dedicate alle norme sull'Iva, con i continui aggiornamenti, non fanno che appesantire il lavoro di molti professionisti tra cui tributaristi e revisori legali, chiamati a operare non solo nel rispetto del principio della terzietà ma anche della trasparenza".
