Professionitaliane su ddl Riforma avvocatura, chiesti correttivi urgenti

Evidenziato il rischio che, senza una precisa definizione dei confini e di adeguate salvaguardie, si restringe l’ambito operativo di molte professioni che svolgono attività tecniche e consulenziali

Professionitaliane su ddl Riforma avvocatura, chiesti correttivi urgenti
09 dicembre 2025 | 11.53
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Modificare le norme della riforma dell’ordinamento forense che prevedono l’ampliamento sproporzionato delle competenze riservate agli avvocati a discapito delle altre professioni ordinistiche. E' la richiesta di Professionitaliane per evitare il depauperamento del sistema e l’aumento del costo dei servizi per i cittadini e del contenzioso tra professionisti. L’associazione, che riunisce 22 ordini e collegi professionali, è stata ascoltata lo scorso 2 dicembre dalla Commissione giustizia della Camera e oggi ha depositato la propria memoria contenente alcune osservazioni e proposte di modifica del ddl in discussione.

A preoccupare è soprattutto il massiccio rafforzamento della riserva delle competenze in capo agli avvocati previsto all’articolo 2 dal ddl: dall’estensione della riserva di assistenza, rappresentanza e difesa davanti a tutti gli organi giurisdizionali al riconoscimento della consulenza legale come competenza esclusiva dell’avvocatura, fino alla nullità delle pattuizioni per prestazioni di consulenza o assistenza legale svolte da professionisti non iscritti all’albo, se connesse ad attività giurisdizionali. Ancora, si stabilisce la possibilità di dichiarare nulli o annullabili atti giuridici privi di assistenza legale e di abrogare, attraverso i decreti attuativi della riforma, norme incompatibili con le disposizioni previste dal riordino della professione forense.

Professionitaliane ha, dunque, evidenziato il rischio che, senza una precisa definizione dei confini e di adeguate salvaguardie, si restringa fortemente l’ambito operativo di molte professioni che svolgono attività tecniche e consulenziali. Tra queste, quelle connesse a contenziosi in materia di lavoro, previdenza e assicurazioni; agli adempimenti nei procedimenti amministrativi, ispettivi e di vigilanza; alla proprietà intellettuale, alla contrattualistica tecnica e specialistica. Tale sbilanciamento comporterebbe un aumento dei costi per cittadini e imprese, costretti a ricorrere all’avvocato anche per attività non strettamente giurisdizionali. Non solo, potrebbe ripercuotersi anche sul sistema della casse di previdenza dei professionisti, incidendo negativamente sul loro equilibrio e la loro sostenibilità futura.

In questo quadro Professionitaliane ha chiesto una serie di interventi per un ribilanciamento che tenga conto dello sviluppo di tutte le categorie e gli ordini professionali. Tra questi: una definizione chiara e restrittiva della nozione di 'connessione con l’attività giurisdizionale', limitandola ai soli casi in cui esista un conflitto; l'introduzione di salvaguardie esplicite per le competenze delle altre professioni, comprese quelle attribuite da norme secondarie; la precisazione che i poteri abrogativi dei decreti attuativi riguardino esclusivamente norme dell’ordinamento forense; un impianto complessivo fondato su chiarezza, proporzionalità e coordinamento normativo, per tutelare i cittadini, evitare conflitti e mantenere un sistema ordinistico moderno e funzionale.

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