"Per compositori e cantanti Sanremo non è affatto superato. Rimane sempre e comunque una vetrina enorme, perché sta nell'animo degli italiani che continuano a seguirlo". Lo dice a Labitalia Franco Micalizzi, presidente del Consiglio di sorveglianza Siae e membro del consiglio direttivo Snac, Sindacato nazionale autori e compositori. "Il palco sanremese -spiega- rivela le professionalità, anche se a vincere e ad avere successo è il pezzo. Per andare a Sanremo serve soprattutto un pezzo che funzioni oltre all'artista che lo canta". "Certo, i cantanti in gara -prosegue Micalizzi- sono molti adesso, forse a scapito della qualità; però se c'è l'originalità, se il pezzo funziona, il pubblico lo capisce subito e desidera riascoltarlo".
A proposito di 'ascolti musicali' Micalizzi ribadisce "il danno al settore creato dalla 'rete', nelle sue varie forme di uso e abuso: si viene a creare una situazione che non remunera adeguatamente i creatori di quel materiale musicale che è l’oggetto principale dell’attenzione del pubblico, che di quella stessa rete è un frequentatore abituale".
"Prima c'era la pirateria -racconta Micalizzi- e poi, con l'arrivo delle piattaforme che offrono diversi tipi di abbonamenti, ti permettono di ascoltare tutto, arrecando un grave danno economico agli operatori del settore. Lo sfruttamento di 30 milioni di brani da parte di una sola di queste piattaforme fornisce ampiamente l’idea della perdita di valore dei singoli brani; un’offerta spropositata che ripaga gli autori, in maniera inversamente proporzionale, con pochissimi centesimi". "Mi auguro -conclude Micalizzi- che la situazione cambi al più presto e che gli editori trovino una soluzione. Sia chiaro: per noi va benissimo che ci siano dei mezzi di diffusione musicale, a patto però che non vadano a scapito degli operatori del settore".
