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Pa: Callipo (Confsal Salfi), comparto di riferimento per Agenzie fiscali

20 marzo 2017 | 14.20
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Pa: Callipo (Confsal Salfi), comparto di riferimento per Agenzie fiscali

"Un comparto di contrattazione di riferimento per le Agenzie fiscali, mutuando, dalle raccomandazioni formulate dal Fmi e dall’Ocse al governo (riformare le Agenzie rendendole più autonome, eliminando sovrapposizioni, insufficienti coordinamenti e scarsa supervisione strategica), che garantisca la capacità delle Agenzie di stabilire, in proprio, le retribuzioni e gli avanzamenti di carriera, eliminando duplicazioni, di ruoli e funzioni, con la Gdf e con Equitalia". E' quanto torna a chiedere Sebastiano Callipo, segretario generale del Confsal Salfi, sindacato autonomo dei lavoratori finanziari, intervenendo nella riforma del pubblico impiego.

"Una specificità - sottolinea - che impone una riscossione più efficace e severa e, soprattutto, la revisione delle norme 'debito fiscale arretrato'. Se si preferisce, una riforma agenziale che contribuisca, con celerità ed efficacia, a far sì che, in Italia, le tasse si paghino in modo più semplice ed equo”.

Per Callipo, "la vicenda delle Agenzie fiscali, sostanzialmente triste, è un esempio di come, in Italia, il formalismo giuridico possa paralizzare la Pa". "Esistono, infatti, particolari settori, come ad esempio, la riscossione, l’attività accertativa e di servizio delle Agenzie fiscali, che sono divisibili - sostiene - e che dovrebbero essere organizzati secondo logiche aziendalistiche, traslando, gradatamente, dal diritto amministrativo e dalla contabilità di stato al diritto privato".

"Ritornare allo stato comatoso del modello ministeriale significa creare una paralisi arretrativa del sistema agenziale, che celebrerebbe il 'de profundis' della lotta all’evasione fiscale", avverte il segretario generale del Confsal Salfi, ammettendo: "Temo purtroppo che, oggi, nell’indifferenza generale, si stia perpetrando un ulteriore delitto, atteso che si cementa un grave scollamento fra funzioni da svolgere e stilemi gestionali, specie delle risorse umane".

"Le Agenzie sono le strutture amministrative più delicate del Paese e una delle poche ben funzionanti", osserva Callipo, che aggiunge: "E’ esploso il rischio, da noi più volte paventato, che l’attenuarsi dell’autonomia delle Agenzie fiscali, ovvero, peggio, il riassorbimento in strutture ministeriali, renda più agevole per i governi la capacità di interferenza, nel concreto processo applicativo delle norme tributarie".

Dunque, conclude, "alla visione organicistica, totalitaria e da Stato etico della Pa, occorre contrapporre un modello agenziale, così come raccomandato, con motivata analisi, dall’Ocse e dal Fmi".

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