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Qualità dell'aria

Le app per respirare meglio

13 agosto 2021 | 07.03
LETTURA: 3 minuti

Temperature, inquinanti, pollini, fumi e raggi ultravioletti: le tecnologie per la qualità dell'aria.

 - Da Iqair.com
- Da Iqair.com

Gli ultimi dati dello statunitense National Interagency Fire Center riportano, all’8 agosto, 107 grandi roghi attivi che hanno bruciato quasi 9mila chilometri quadrati in 15 diversi Stati. In Europa, dopo la Sardegna, bruciano senza sosta Grecia e Turchia. Come conseguenza, molte persone hanno iniziato a consultare app dedicate per capire la qualità dell’aria nei luoghi in cui si trovano, che incrociano dati da satelliti governativi, stazioni meteo, sensori pubblici e privati che rilevano i livelli di inquinamento per fornire mappe precise e aggiornate. App che ci aiutano a respirare meglio, fornendo informazioni sulla qualità dell’aria basandosi non solo sull’inquinamento industriale e quello da gas di scarico delle automobili, ma, appunto, anche sulla presenza di fumi da grandi incendi.

Una delle più popolari fra queste app è AirCare, sviluppata nel nord della Macedonia, disponibile per device Apple (Apple Watch compreso) e Android, sia gratis (con pubblicità) che in versione ad free e pro (rispettivamente 99 centesimi e 14,99 dollari di abbonamento annuale). Deriva i suoi dati da stazioni meteo pubbliche e sensori privati, e nelle città più grandi fornisce indicazioni anche sui livelli di pollini e di raggi ultravioletti. La IQAir, azienda svizzera produttrice di apparecchi per il monitoraggio casalingo della qualità dell’aria (costo: 269 dollari), mette a sistema i dati rilevati da tutti gli apparecchi venduti in giro per il mondo per fornire attraverso il suo sito e una app dedicata (AirVisual) una mappa dettagliata e in tempo reale dei 6 maggiori inquinanti e previsioni a sette giorni, insieme a news e consigli utili collegati all’argomento. In base ai livelli di inquinanti suggerisce se uscire o meno di casa, tenere le finestre chiuse, evitare di fare sport all’aperto o addirittura indossare una mascherina. E grazie al filtro integrato nella app si possono scattare foto che svelano la qualità dell’aria nella propria zona e condividerle con gli altri utenti.

Ci sono poi app che affrontano l’argomento in modo più ”ludico” come “Sh**t! I smoke” che misura l’inquinamento atmosferico in città non mostrando dati e statistiche ma l’equivalente in sigarette degli inquinanti respirati in ventiquattr’ore. Ma non è solo la qualità dell’aria esterna a impattare sulla nostra salute. La quantità di tempo che passiamo dentro case, uffici, negozi, rende ancora più importante monitorare quello che respiriamo al chiuso. Queste app possono quindi essere utili per chi sta molto all’aperto, ma anche per capire quali misure adottare in casa. In caso di livelli di inquinamento atmosferico alto, ad esempio, è meglio ridurre i tempi di apertura delle finestre, ma non bisogna sottovalutare gli altri modi in cui gli inquinanti esterni possono entrare, ad esempio attraverso i filtri di riscaldamento e aria condizionata che vanno mantenuti puliti e sostituiti regolarmente. E per avere un quadro completo, meglio impostare sensori interni per capire la qualità dell’aria dentro case, uffici e scuole, adottando a seconda dei casi le opportune precauzioni. Nella stagione degli incendi, spiegano esperti come Richard Corsi, rettore della Portland State University, anche solo passare le superfici e i pavimenti con un panno umido aiuta a catturare le particelle e le polveri più grandi diminuendo in modo consistente i rischi per la salute.

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