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Il caso

Le Madri di Srebrenica: "Ritirate Nobel ad Handke, nega genocidio"

11 ottobre 2019 | 13.54
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Per l'associazione, l'assegnazione del premio è "immorale"

(Fotogramma /Ipa)
(Fotogramma /Ipa)

L'associazione "Madri di Srebrenica e dell'enclave di Zepa" denuncia che il conferimento del premio Nobel per la letteratura di quest'anno allo scrittore tedesco Peter Handke è "immorale" considerata la negazione, da parte sua, del genocidio di Srebrenica e il sostegno agli autori di crimini di guerra in Bosnia fra il 1992 e il 1995, e chiede al Comitato Nobel di fare "urgentemente un passo indietro sulla decisione presa e ritirare il premio" (non ancora consegnato). "E' triste che un premio tanto importante sia stato assegnato a una persona che nega il genocidio di Srebrenica, quando tutti sanno quello che è accaduto", ha dichiarato la presidente dell'associazione, Munira Subasic.

"Con questa decisione, hanno inviato ad altri il messaggio per cui possono vincere premi e riconoscimenti indipendentemente dal loro comportamento passato. E decisamente immorale e ridicolo che passi una decisione di questo tipo, decisione che ferisce e spezza nuovamente i cuori delle Madri di Srebrenica che hanno perso i loro figli, mariti e fratelli", ha aggiunto Subasic, aggiungendo che si tratta di "una disgrazia e di un messaggio negativo per l'intera umanità", ha precisato, assicurando che l'associazione "continuerà a combattere perché difendere la verità di quello che è accaduto a Srebrenica". In un articolo pubblicato sul Guardian nel 1999, Handke aveva scritto che i musulmani, uomini e ragazzi, avevano organizzato a loro volta massacri a Sarajevo e di non credere che le forze serbe avessero ucciso migliaia di mussulmani a Srebrenica nel 1995. Non sono solo le Madri di Srebrenica a protestare conto il Nobel ad Handke. Contro la scelta di quest'anno si sono espresse tutte le associazioni delle vittime della guerra in Bosnia.

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