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L'urologo, ritorno obbligo leva? Visita è 'check- up' fertilità giovani

13 agosto 2018 | 16.12
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L'urologo, ritorno obbligo leva? Visita è 'check- up' fertilità giovani

I controlli che si facevano durante le visite mediche ai ragazzi che erano chiamati al servizio militare di leva in Italia "erano un primo screening sulla loro salute e soprattutto erano in grado di scovare problemi di fertilità che oggi invece vengono a galla spesso molto tardi e mettono a rischio la fertilità della coppia. Un 'check-up' che sarebbe opportuno reintrodurre per alterazioni patologiche come il varicocele che possono portare all'infertilità maschile". A parlare all'Adnkronos Salute è Gabriele Antonini, urologo-andrologo dell'Università Sapienza di Roma. L'ipotesi di reintroduzione della leva obbligatoria è stata rilanciata dal ministro dell'Interno e segretario della Lega, Matteo Salvini.

Antonini è stato nel 1999 ufficiale medico della Scuola di guerra di Civitavecchia. "Personalmente sono d'accordo sul reintrodurre la leva obbligatoria. Mi ricordo la grande curiosità dei ragazzi, appena diciottenni, di sapere ogni tipo di cosa sul proprio apparato riproduttivo, venivano con molti pregiudizi e falsi miti - ricorda il medico - informazioni corrette che nessuno gli aveva mai dato fino ad allora".

"All'epoca - prosegue l'urologo - non c'era il 'dottor Google' e i ragazzi non sapevano nulla sulla formazione dei genitali, sulle problematiche e l'igiene, sulle malattie sessualmente trasmesse. Figuriamoci sul varicocele. Mi ricordo che tanti avevano infezioni ai genitali e operammo anche 4 ragazzi proprio di varicocele. Un problema - osserva - che se rimane per anni nascosto può ridurre la qualità degli spermatozoi e portare anche all'infertilità. Scoprirlo a 17-18 anni, come accadeva alle visite mediche dei tre giorni o durante la leva, può evitare il problema".

"Sulla sfera sessuale maschile e sulle malattie trasmissibili, ma anche sulla salute della prostata, l'uomo è ancora molto indietro rispetto alla donna - conclude l'andrologo - Si sono fatti passi avanti ma ancora non c'è la cultura di andare dall'andrologo o dall'urologo per una visita di controllo come invece fanno le donne con il ginecologo. Molti si informano sul web ma quello che viene pubblicizzato su internet va sempre preso con il beneficio del dubbio".

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