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Bettini: Marino lasci e si ricandidi sindaco di Roma, stravincerebbe

12 dicembre 2014 | 09.15
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L'eurodeputato: "Siamo in una situazione peggiore di quella del 1992. Liquidata una classe dirigente con me in testa i nuovi leader locali del Pd hanno avviato in Campidoglio una stagione consociativa"

Goffredo Bettini (Adnkronos)
Goffredo Bettini (Adnkronos)

"Siamo in una situazione peggiore di quella del 1992. Se fossi in Marino, di fronte a uno stillicidio di notizie che finirebbe per condizionare tutto, sarei io stesso a dimettermi e poi ricandidarmi. Marino stravincerebbe e sarebbe, a quel punto, molto più libero". Lo afferma, in un'intervista al Corriere della Sera, l'eurodeputato del Pd Goffredo Bettini, convinto che "anche Renzi dovrebbe andare dritto al voto. Dopo aver azzerato tutte le tessere del Pd".

''Dopo Mani Pulite e fino al 2008 Roma è stata un modello di buona amministrazione - rivendica l'esponente dem che ha contribuito ai successi elettorali di Rutelli e Veltroni - Il modello Roma regge fino alla vittoria di Alemanno, che subito inizia una campagna per distruggerlo. E Alemanno aveva le cambiali di una vita politica da pagare. Non dico fosse ricattato; diciamo che era premuto da personaggi che l'hanno portato al disastro. Liquidata una classe dirigente con me in testa - prosegue - i nuovi leader locali del Pd hanno avviato in Campidoglio una stagione consociativa, che è diventata un terreno sfruttato dall'affarismo criminale, animato da sopravvissuti all' eversione e alla delinquenza politica degli Anni 70 di destra e sinistra''.

Le primarie vinte da Marino sono state ''regolarissime. Invece le primarie per designare i parlamentari - osserva Bettini - sono state, almeno a Roma, una farsa. Ogni candidato doveva essere sostenuto da 500 iscritti, nessun iscritto poteva sostenere più di un candidato: era tutto chiaramente deciso prima dai capibastone''.

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