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Marino: "No a dimissioni, stiamo cambiando tutto"

04 giugno 2015 | 12.28
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M5S, Salvini e Meloni chiedono al sindaco di Roma un passo indietro dopo la fase due dell'inchiesta. Il presidente di Fratelli d'Italia: "Querelo Marino"

Il sindaco di Roma Ignazio Marino (Adnkronos)
Il sindaco di Roma Ignazio Marino (Adnkronos)

"No alle dimissioni" perché "la linea amministrativa portata avanti in questi due anni dimostra che veramente stiamo cambiando tutto". Lo ha detto il sindaco di Roma Ignazio Marino, che però non è voluto entrare nel merito della fase due dell'inchiesta mafia capitale: "Se verranno individuate colpe e verranno puniti i colpevoli, questo sarà positivo", si è limitato a commentare, sottolineando che nessuno della giunta è coinvolto nell'inchiesta e che il Pd "è il popolo delle persone perbene".

Marino commentando i nuovi arresti ha dichiarato: "Sono estremamente felice ed orgoglioso del lavoro del procuratore Pignatone. Il procuratore, dal suo punto di vista e dalla sua area di lavoro, sta svolgendo lo stesso tipo di compito che noi stiamo svolgendo dal punto di vista amministrativo". "Credo che la politica nel passato abbia dato un cattivo esempio. Oggi, sia in Campidoglio che in alcune aree strategicamente molto toccate come Ostia, abbiamo persone perbene che vogliono ridare la qualità di vita e tutti i diritti e la dignità che la Capitale d'Italia merita", ha concluso.

A chiedere al primo cittadino di lasciare sono stati i 5 stelle, il leader della Lega Matteo Salvini e la presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni. "Orfini e Marino facciano la cortesia di dimettersi. Nel Pd c'è un gruppo dirigente pericoloso per le casse dello Stato e per i cittadini", ha detto Luigi Di Maio, vicepresidente della Camera e membro del direttorio M5S in conferenza stampa a Montecitorio. "L'altro giorno in tv Orfini ha difeso Tassone, ero seduto accanto a lui. La verità è che il Pd ha smesso di mettere al centro la persona e ha messo al centro gli affari, e quando accade ciò i rom da emergenza diventano business, gli immigrati da problema da risolvere un fenomeno da tutelare. Chiediamo le dimissioni di Orfini e chiediamo alla segreteria del Pd di chiedersi chi abbia candidato in questi anni", ha proseguito.

"Il sindaco Marino - ha detto Meloni - abbia la decenza di evitare alla Capitale d'Italia la vergogna di essere commissariata per mafia. Si dimetta e si torni alle urne il prima possibile. Ma non solo: il Parlamento discuta e voti subito la proposta di legge di Fratelli d'Italia per istituire una commissione d'inchiesta sui rapporti tra coop e politica e fare definitivamente chiarezza".

MELONI, QUERELO MARINO- "Alla luce delle false e ingiuriose dichiarazioni rilasciate in una intervista al Tg5, ho dato mandato ai miei legali di sporgere querela nei confronti di Ignazio Marino per il reato di diffamazione. Marino dovrà rispondere in sede politica con le sue dimissioni e in sede giudiziaria per le sue affermazioni false e ingiuriose nei confronti miei e di Fratelli d'Italia". Lo dichiara in serata il presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni.

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