I contenuti delle telefonate tra il Capo dello Stato Giorgio Napolitano e l'ex senatore Nicola Mancino, nell'ambito del processo per la trattativa Stato-mafia e rivelate dal critico d'arte Vittorio Sgarbi in un'intervista "sono assolutamente fantasiosi e privi di qualsiasi fondamento". E' quanto fa sapere il Procuratore capo di Palermo, Francesco Messineo, parlando dell'intervista di Sgarbi nella quale l'ex sindaco di Salemi ha detto: "Io sono lunico, o uno tra i pochissimi, che ha sentito le telefonate tra Mancino e Napolitano. E il capo dello Stato dà della testa di ca... e dello str... ad Antonino Ingroia.
Era una telefonata alla Cossiga - ha detto Sgarbi nell'intervista radiofonica - Era un modo per dire faccia di str... a uno che considera tale, così come considera tale Nino Di Matteo. Dico questo perché ogni atto politico ha diritto alla riservatezza, come le consultazioni.
E adesso arriva la smentita formale dalla Procura di Palermo: "In relazione a notizie pubblicate da numerosi organi di stampa - dice Messineo - relativamente al presunto contenuto di conversazioni fra il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e l'ex senatore Nicola Mancino, intercettate da questo ufficio, la Procura comunica che si tratta di contenuti assolutamente fantasiosi e privi di qualsiasi fondamento". Le telefonate intercettate casualmente dalla Procura di Palermo tra Napolitano e Mancino sono state distrutte l'anno scorso dopo una sentenza della Corte costituzionale.