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Moda

La sottoveste non si 'nasconde' più, oggi si indossa a vista

17 febbraio 2016 | 15.21
LETTURA: 4 minuti

Uno degli abiti sottoveste visti sulla passerella per la spring/summer 2016 di Alberta Ferretti - FOTOGRAMMA
Uno degli abiti sottoveste visti sulla passerella per la spring/summer 2016 di Alberta Ferretti - FOTOGRAMMA

C'è chi la indossa sotto la maglia over e i tacchi a spillo, come Arisa nella prima serata di Sanremo, e chi invece la nasconde sotto il cappotto, strizzando l'occhio a dive del grande schermo e principesse, forse memori del sensuale e mai dimenticato abito nero e blu firmato Dior scelto da Lady Diana per il Met Gala del 1996. Oggi la sottoveste esce dalla camera da letto e si indossa a vista, sotto il cappotto per la stagione invernale e abbinato a tuxedo e sandali flat d'estate.

Sdoganato nelle collezioni della primavera/estate 2016, lo slip dress (come lo chiamano Oltremanica) riecheggia in passerella tradotto in robe de soir increspate di chiffon, pigiami sofisticati, lace shirt e corsetti sfilacciati, meglio se abbinati a comode pantoufles e ciabattine rasoterra. Troppo eccentriche? Macché, la sottoveste con le bretelle sottili in voga negli anni '90 è un po' il nuovo tubino nero: versatile, si porta di giorno come di sera, e sta bene quasi a tutte. Anche se a differenza del suo 'antenato' risulta meno facile da abbinare, con il rischio di sembrare appena uscite dal letto.

Eppure gli stilisti non sembrano resistere al trend, ridando smalto a una tendenza tutt'altro che sbiadita: da Givenchy a Balenciaga, passando per Céline, Dolce&Gabbana e Gucci, sulle passerelle della primavera/estate 2016 hanno fatto capolino, in ordine sparso, morbidi pijama pants, sottovesti fluide e abiti lingerie. I colori chiave? Tutti quelli della palette classica dell'avorio e bianco latte, passando per nero, rosso granata e blu navy. Stesso discorso per i tessuti: dalla seta al pizzo chantilly fino a satin, crepe de chine e gabardine tutto è concesso.

Lo sa bene Riccardo Tisci che per la spring summer 2016 di Givenchy ha tratteggiato una collezione giocata interamente sui toni del bianco e nero, un richiamo ideale a luce e tenebre, dove la notte si confonde con il giorno grazie all'alternanza di abiti sottoveste bordati in pizzo, tuxedo, giacche da smoking in crepe, cappotti kimono e fili di organza che nascondono sete e rasi preziosi. Resta fedele ai suoi codici retrò Alessandro Michele, che per la primavera estate 2016 di Gucci manda in pedana candide trasparenze sorbetto, mentre Alexander Wang da Balenciaga consacra l'intera collezione al nightwear.

Daysleeper anche la donna di Céline, che rivisita il concetto di lingerie da camera abbinando i suoi candidi slip dress bordati di pizzo chantilly a texani, ballerine a punta e stivaletti beatles. Regine del Sahara, ma in chiffon e organza, le modelle di Alberta Ferretti, che irrompono in passerella in lunghi abiti sottoveste costruiti con patchwork di pizzi e indossati sopra camiciole e culottes di lino.

E se Francisco Costa al timone di Calvin Klein svecchia la classica sottoveste di seta bianca accostandola a candide sneakers, Vionnet cede alle lusinghe del pizzo facendolo arrampicare sullo scollo a V del suo night gown, convincendo anche le più scettiche a uscire in sottoveste. Il motivo del revival? Facile pensare che dietro ci sia lo zampino di 'Undressed, a Brief History of Underwear', la mostra dedicata a tre secoli di biancheria intima in calendario a partire da aprile al Victoria and Albert Museum di Londra.

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