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Addio a Hubert de Givenchy, lo stilista di Audrey e Jackie

12 marzo 2018 | 16.09
LETTURA: 3 minuti

Hubert de Givenchy in uno scatto del 1978 (Afp) - AFP
Hubert de Givenchy in uno scatto del 1978 (Afp) - AFP

E' stato uno dei giganti della moda, maestro di stile ed eleganza. E' morto all'età di 91 anni Hubert de Givenchy, il couturier francese amato da Audrey Hepburn e Jackie Kennedy. A dare la notizia del decesso è la maison in una nota. "E' con tristezza che annunciamo la morte del fondatore della maison Hubert de Givenchy - si legge in un post pubblicato su Facebook - una delle più grandi personalità dell'haute couture francese, un gentiluomo che per oltre un secolo ha incarnato l'eleganza parigina. Sentiremo molto la sua mancanza".

Nato a Beauvais il 21 febbraio 1927, il creativo arriva a Parigi nel dopoguerra studiando all'École Nationale Superieure des Art a Parigi. La sua famiglia è contraria, ma Hubert è determinato a iniziare la carriera nel mondo della moda. E così fa. Prima lavora per Luciene Lelong poi per Piguet. Quindi dopo un periodo da Jacques Fath, si unisce alla maison di Elsa Schiapparelli. Ha soli 27 anni quando debutta con la prima collezione a suo nome. E' il 1952 è il successo è sbalorditivo. I clienti impazziscono per la blusa Bettina, dedicata alla mannequin Bettina Graziani.

Ma l'anno della consacrazione internazionale è il 1953. Il giovane Hubert incontra Audrey Hepburn, che in una manciata d'anni diventa la sua musa, l'ideale estetico femminile sul quale plasmare la sua arte creativa. L'attrice è conquistata dal couturier: veste i suoi abiti sia nella vita privata sia sul grande schermo (sono firmati Givenchy gli abiti di 'Sabrina' e l'indimenticabile tubino nero di 'Colazione da Tiffany'). Tra gli anni '50 e gli anni '60 lo stilista conosce il suo periodo d'oro. Lancia l'abito a sacco, il mantello a collo avvolgente, l'abito a palloncino e quello a bustino. "E' il vestito che deve seguire la forma del corpo di una donna - diceva - non il contrario".

Elegantissimo, mai banale, tutte le dive vogliono vestire i suoi capi. Ma lui ha un solo idolo: Cristobal Balenciaga. Quando lo stilista spagnolo si ritira dal mondo della moda, Givenchy eredita la sua clientela. Nel 1988, dopo oltre 40 anni al timone della maison, Givenchy decide di vendere la maison al gruppo Lvmh. Il 1995 è invece l'anno del ritiro dalle scene, quando lascia il testimone a John Galliano.

Negli anni sono tanti i nomi che si succedono alla direzione creativa, dal giovane e allora poco conosciuto Alexander McQueen a Julien MacDonald, passando per Ozwald Boateng, e Riccardo Tisci (alla guida della maison dal 2005 al 2017). Infine Clare Waight Keller, la prima donna al timone della griffe, arrivata l'anno scorso dalle fila di Chloé.

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