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Mali: scontri a Kidal, accuse alla Francia e minacce boicottaggio prodotti

21 maggio 2014 | 12.42
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Mali: scontri a Kidal, accuse alla Francia e minacce boicottaggio prodotti

(Aki) - Esplode in Mali il malcontento contro la Francia. Le forze della societa' civile maliana hanno minacciato di ''boicottare i prodotti francesi'' nel Paese africano per denunciare "la malafede manifestata dalla forza Serval e da Minusma durante la visita di 48 ore del primo ministro Moussa Mara nella parte settentrionale del nostro Paese". Le minacce di boicottaggio arrivano dal Collettivo per la difesa della Repubblica in Mali, che cosi' risponde ai fatti sanguinosi che si sono verificati sabato a Kidal, nel nord del Paese, dove 36 persone, tra le quali otto militari, sono morte negli scontri tra esercito regolare e gruppi separatisti locali.

Primi tra tutti nel mirino del boicottaggio ci sarebbero ''l'operatore telefonico Orange-Mali e i distributori di benzina della Total'', ma il Collettivo ha annunciato anche una manifestazione per sabato prossimo e sit-in permanenti davanti alle sedi di Minusma in tutto il Paese.

Dopo la guerra scoppiata nel nord del Mali a gennaio 2012 tra ribelli tuareg e truppe di Bamako, che ha spianato la strada all'occupazione della regione da parte delle sigle estremiste islamiche, la Francia ha deciso di intervenire in Mali con l'operazione Serval per fermare l'avanzata dei jihadisti, intervento coadiuvato dalla Minusma, la task force dell'Onu per la stabilizzazione del Paese. A giugno 2013, ribelli e governo hanno firmato gli accordi di Ouagadougou con cui i gruppi separatisti hanno riconosciuto l'integrita' territoriale del Mali, ma a Kidal le autorita' faticano a estendere il loro controllo. (segue)

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