Dopo i tragici fatti del tribunale di Milano molti si chiedono se il nostro Paese è in grado di garantire livelli adeguati di sicurezza. Secondo il ministro dell'agricoltura, un grande evento come Expo ha bisogno di un livello di sicurezza adeguato anche se, spiega, il Paese non può fermarsi davanti a questo
Sulla sicurezza di Expo 2015, "le forze dell'ordine, la prefettura, chi deve presidiare e garantire la sicurezza ci sta lavorando da tempo con la massima attenzione". Lo assicura il ministro dell'agricoltura Maurizio Martina, a margine degli Stati generali di Fondazione Triulza, a Milano.
Dopo le polemiche sulla sicurezza seguite alla strage dal tribunale di Milano, in molti si chiedono se l'Italia è in grado di garantire livelli adeguati di sicurezza all'evento che prenderà il via il prossimo primo maggio:
"E' chiaro - spiega - che un grande evento come Expo ha bisogno di un livello di sicurezza adeguato. E dobbiamo continuare con determinazione questo lavoro". Poi aggiunge: "Un paese come il nostro non può fermarsi davanti a questi temi", che significa "non banalizzarli, ma dimostrare che è possibile affrontare un appuntamento internazionale di questa caratura con la massima sicurezza".
Circa le contestazioni annunciate dai 'No Expo' poi, Martina minimizza e afferma: "Sarebbe davvero molto bello unire le forze, non dividersi". Così come "sarebbe molto bello anche che alcuni temi che vengono evocati venissero compresi". Il riferimento è alle accuse di una presunta eccessiva cementificazione sui terreni che ospiteranno l'esposizione universale: "Ho letto - dice - che alcune rivendicazioni accusano la cementificazione di 1 milione di metri quadri di area e vorrei semplicemente ricordare che su quell'area, prima del sito espositivo, non c'erano campi di grano, ma una grande area da bonificare". Cosa che, sottolinea, "è stata fatta".