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Maturità 2022, quanto conta il diploma per trovare lavoro?

22 giugno 2022 | 11.37
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Le differenze di genere

A un anno dal diploma i maschi sono più frequentemente impegnati, rispetto alle femmine, sia in attività autonome (le quote sono 3,7% e 1,4%) sia, soprattutto, in contratti a tempo indeterminato (12,2% e 7,8%). Anche le assunzioni con contratti formativi sono più diffuse tra i maschi (19,9% rispetto al 12,9% delle femmine), così come i contratti non standard, in particolare quelli a tempo determinato (41,4% rispetto 39,2%) e gli altri tipi di lavoro autonomo (8,2% e 7,5%, rispettivamente). Tra le ragazze, invece, sono più diffusi rispetto a quanto osservato tra i ragazzi i lavori senza regolare contratto (28,3% rispetto al 13,3% dei ragazzi). Questa tendenza è sostanzialmente confermata anche a livello di diploma, pur se con diversa intensità.

A tre anni dal conseguimento del titolo di studio sia il lavoro autonomo sia la diffusione dei contratti a tempo indeterminato si confermano ad appannaggio della componente maschile: il lavoro autonomo, infatti, coinvolge il 5,2% degli occupati e il 2,3% delle occupate, mentre il lavoro a tempo indeterminato riguarda il 24,4% dei maschi e il 17,5% delle femmine.

Sono ancora soprattutto i maschi a contare su contratti formativi (19,3% rispetto al 16,8% delle femmine). Sono invece più frequentemente presenti tra le femmine le altre attività di tipo autonomo (8,0% e 7,3%, rispettivamente) e, soprattutto, quelle non regolamentate (19,5% rispetto al 9,0% dei maschi). Infine, i contratti non standard sono diffusi in egual misura (33,1% sia per maschi sia per femmine).

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